CHIAMATE ALL’AMORE

Ecco le testimonianze di alcune giovani che lo scorso anno hanno partecipato al percorso “Come un prodigio”.

Sono Amanda, ho 28 anni e sono un’infermiera. C’è da dire che il mio incontro col Signore risale giusto a poco più di un anno fa. Eppure, la scorsa primavera ho concluso il percorso “Come un Prodigio” tenuto dalle suore francesca Angeline a Santa Maria degli Angeli. Grazie proprio a questo percorso in più tappe ho pian piano preso consapevolezza di molte cose. Ma oggi scelgo di raccontare quella, a mio avviso, più importante: il vero significato del mio nome. Amanda viene dal latino e significa “colei che deve essere amata”. Ho sempre pensato che significasse semplicemente essere circondata di persone che mi vogliono bene, ma ad un certo punto e frequentando le varie tappe, si è accesa in me una lampadina, che potrebbe sembrare banale, ma che per me è stata come un neon accecante in una grotta: è il Signore che mi ama. Ho capito che non importa quanto io possa sentirmi sbagliata o possa sbagliare, perché ai suoi occhi non sarò mai sbagliata; posso solo sbagliare ed essere amata ancora, ancora di più. Poi, ho capito qual è la mia vocazione? Diciamo che adesso ho degli strumenti per capirlo; devo ancora capire la forma da darle nel concreto, ma ho la certezza che il mio desiderio è quello di vivere una vita con l’ambizione di amare come Lui ha amato noi. Read more

Nel mese di novembre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di: Alberta, Maria Antonietta, Valerio, Matteo, Carlo, Claudio, Paola, Michele, Aladina, Maria, Daniela, Luciano, Fausta, Jessica, Giuseppe, Giovanni, Enrica, Antonio, Gigi, Bartolomeo, Margherita, Nuccia, Gina, Nikol, Maurizio, Laura, Paola, Doris, Dina, Giorgio, Patrizio, Tatiana, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Virginia, Fabiana, Francesco, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Aurelia, Nisa, Giselda, Amalia, Marida, Luigina, Stefano, Sandro, Sara, Paolo, Franca, Moira, Norma, Kate, Daniele, Valeria, Viviana, Giancarla, Rachele e Vincenzo, Irma. Read more

“la luce splende nelle tenebre” (Gv 1, 5)

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14)

Benvenuti e bentornati in questa rubrica sui centenari francescani, alla ricerca della bellezza che queste celebrazioni raccontano.

Continuiamo questo mese a scoprire il Natale di Greccio. Dopo aver ascoltato i Vangeli della natività secondo Matteo e Luca, oggi proveremo ad entrare un po’ di più, in punta di piedi, nel Prologo di Giovanni: ci troviamo al capitolo uno.

Ma prima di iniziare, di cosa si sta parlando quando si parla del Natale di Greccio? Perché è così importante? Ebbene, nelle Fonti francescane viene riportato da Tommaso da Celano un episodio molto singolare e importante della vita di Francesco, avvenuto proprio a Greccio nella notte di Natale del 1223. Era un periodo turbolento nella vita del Santo, durante il quale viveva delle grandi fatiche e incomprensioni con i frati con i frati appartenenti all’ordine da lui stesso fondato. Loro lo ritenevano un uomo troppo semplice per poter rimanere loro ministro generale, e così fu allontanato dalla sua stessa famiglia fino a diventarne quasi un estraneo per alcuni suoi fratelli. In questo clima di tensione, Francesco non cede ai rimorsi e alla frustrazione ma si unisce ancora di più al suo Signore e all’Amore che Egli aveva per lui e per ogni uomo, anche per quei suoi fratelli che gli stavano facendo del male. Read more

REBECCA COLOMBANO: UN CUORE CHE BATTE ETERNAMENTE

È una persona bella perché irradia quella purezza e quella luce che sono il riflesso dello splendore di Dio. […] È una persona bella perché la santità interiore si manifesta all’esterno rendendo bello il sorriso, vivo lo sguardo, dolce e carezzevole il viso, affascinante il modo di aprirsi con gli altri.

(La santità – Le cose ordinarie in modo straordinario)

 
Rebecca nasce il 12 gennaio 2010 dopo una gravidanza difficile e un parto molto complesso definito fin da subito “prodigioso”. Read more

Stare in famiglia!

Ecco le testimonianze di alcuni giovani che hanno partecipato alle giornate di spiritualità, per fare memoria dei 140 anni dalla fondazione dell’istituto delle suore francescane Angeline e dei 190 anni dalla nascita di Madre Chiara, tenutosi a Castelspina in Piemonte dal 27 al 29 Settembre 2024.

FAMIGLIA, questa è la parola con cui riassumo la XXIX giornata di spiritualità a Castelspina. Vivere questa esperienza circondata dall’amore delle suore francescane Angeline mi ha lasciato un insegnamento prezioso: basta poco per sentirsi a casa, basta un tavolo, qualcuno che ti accoglie e, ovunque siamo, con chiunque siamo, dove sono le Angeline, ciascuno trova una sedia per sedersi. Read more

“Tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm 8, 28)

Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.

Lc 1, 30-33

 

Benvenuti e bentornati nella nostra rubrica sui centenari francescani, celebrazioni che dall’anno scorso ci accompagneranno fino al 2026, quando celebreremo gli ottocento anni dal transito di San Francesco. Il primo centenario, festeggiato a novembre dello scorso anno, è stato quello degli ottocento anni dalla Regola bollata e ora ci stiamo soffermando sulla seconda celebrazione: gli ottocento anni dal presepio di Greccio. E che cosa sarebbe? A dicembre dell’anno scorso sono stati esattamente ottocento anni da quando, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 1223, Francesco volle realizzare la prima rappresentazione della nascita di Gesù. Era una nuova Betlemme, in un piccolo paesino dell’Umbria di nome Greccio, che si vide quella Santa notte e da quest’evento nacque il presepe che noi tutt’oggi ancora realizziamo ogni anno nelle nostre case. Read more

Nel mese di ottobre affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci

Le condizioni di salute di: Costanza, Laura, Pinuccia, Silvia, Paola, Luciano, Iolanda, Michele, Domenico, Giovannarosa, Gigi, Irma, Roberto, Maria, Clara, Laila, Ermanno, Nikol, Laura, Eros, Paola, Maurizio, Dina, Giorgio, Gina, Gigi, Patrizio, Ciro, Claudio, Costanza, Greta, Giovanni, Carlo, Valerio, Giovanna, Mimmo, Bartolomeo, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Virginia, Fabiana, Francesco, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Aurelia, Nisa, Giselda, Amalia, Marida, Luigina, Stefano, Sandro, Sara, Paolo, Franca, Moira, Kate, Daniele, Valeria, Viviana, Giancarla, Rachele, Vincenzo, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Anna Maria, Marta, Lucia, Claudio, Mauro, Renzo, Nellis, Angelo, Carla, Simona, Maria Pia. Read more

Cuore al rovescio

Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?”. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”. Read more

ANTONIO TERRANOVA: LA DEVOZIONE VERSO LA MADONNA

La necessità di un’intima comunione con Gesù è personalmente illustrata da Gesù stesso con le note similitudini della vite e del pane. […] «Io sono il pane della vita: chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà più sete». La preghiera e i sacramenti creano questa comunione vitale fra Gesù e il singolo cristiano.

(La santità – Le cose ordinarie in modo straordinario)

 
Antonio Terranova nasce il 14 luglio 2004 a Palermo.

La famiglia non frequenta la Chiesa, ma da subito Gesù conquista il cuore di Antonio e lo plasma a sua immagine: da quando è piccolo mostra attenzione verso i più deboli, ad esempio si accerta che la mamma gli metta nello zaino qualche merendina in più per condividerla eventualmente con chi è senza oppure aiuta i compagni con maggiore difficoltà. Read more

VIVO CON TE

Ecco le testimonianze di una marciatrice e di un guastatore che hanno partecipato alla 42° marcia francescana “Vivo con Te”.

Ciao, mi presento, sono Mariapia, ho 21 anni e studio medicina a Perugia, città in cui vivo da quando ho fatto le valigie, lasciandomi alle spalle l’eco dei rintocchi delle campane di Agnone, paesino di montagna in cui sono nata. Perugia e poi Assisi sono state mete a cui non avrei mai previsto, immaginando la vita da fuori-sede, ero inquieta e mille erano i dubbi che abitavano in me circa la scelta universitaria, il mio passato… Forse, stavo tralasciando la domanda più importante di tutte: quella sulla mia fede! Questa fame di senso che mi abitava, ha trovato radici durante i giorni di grazia della 42° marcia francescana, in cui ho scoperto di stare vivendo al 10%, di stare perdendo non solo tempo, ma anche vita proprio come da una ferita si perde sangue. Di fronte a queste verità, le difese vengono meno e ci si spoglia, anche perché, il primo modo per curare è scoprire le ferite dalle loro bende. Così, come il malato, che per lasciarsi curare le ferite le scopre, anche noi marciatori abbiamo abbandonato la nostra chiave di lettura e ci siamo lasciati curare, guarire, risorgere! Questa esperienza di amore mi ha permesso di vivere, già ora, la promessa di vita in abbondanza che il nostro Dio ha da sempre pensato per noi, ho potuto riconoscermi figlia di un Padre che si fa presente attraverso i fratelli e le sorelle. “Fatti vivo e donati” sono parole preziose ricevute nei giorni della marcia, come coordinate, affinché io possa vivere ricercando costantemente quel volto misericordioso che ho conosciuto, coltivando nella quotidianità il seme di verità che mi è stato donato. Read more