Ecco le testimonianze di alcune giovani che lo scorso anno hanno partecipato al percorso “Come un prodigio”.
Sono Amanda, ho 28 anni e sono un’infermiera. C’è da dire che il mio incontro col Signore risale giusto a poco più di un anno fa. Eppure, la scorsa primavera ho concluso il percorso “Come un Prodigio” tenuto dalle suore francesca Angeline a Santa Maria degli Angeli. Grazie proprio a questo percorso in più tappe ho pian piano preso consapevolezza di molte cose. Ma oggi scelgo di raccontare quella, a mio avviso, più importante: il vero significato del mio nome. Amanda viene dal latino e significa “colei che deve essere amata”. Ho sempre pensato che significasse semplicemente essere circondata di persone che mi vogliono bene, ma ad un certo punto e frequentando le varie tappe, si è accesa in me una lampadina, che potrebbe sembrare banale, ma che per me è stata come un neon accecante in una grotta: è il Signore che mi ama. Ho capito che non importa quanto io possa sentirmi sbagliata o possa sbagliare, perché ai suoi occhi non sarò mai sbagliata; posso solo sbagliare ed essere amata ancora, ancora di più. Poi, ho capito qual è la mia vocazione? Diciamo che adesso ho degli strumenti per capirlo; devo ancora capire la forma da darle nel concreto, ma ho la certezza che il mio desiderio è quello di vivere una vita con l’ambizione di amare come Lui ha amato noi.