Nella notte in cui le guardie vegliavano presso il sepolcro sigillato di Gesù, in cui il sinedrio vegliava nella paura che il sepolcro si aprisse, passa il Signore rispondendo al grido di Gesù: “Perché mi hai abbandonato?”. Passa il Signore ed emerge il grande grido della resurrezione di Gesù che anche noi la notte di Pasqua udiamo pronunciato dal sacerdote per tre volte in diverse direzioni, perché tutto il mondo possa udire questo grido: “Cristo, il Crocifisso è risorto!”. Questo grido di gioia, che corrisponde al grido di dolore di Gesù sulla croce, è la certezza che proclama che ogni abisso di male in questo mondo ha già un abisso di bene che lo ha inghiottito; ogni morte ha già il suo contrappeso di vita che scavalca ogni gravame di malattia; ogni crisi ha già il suo superamento; ogni tristezza ha già la sua gioia sconvolgente; ogni depressione ha già la sua resurrezione gloriosa. Nell’evento della Pasqua si rivela pienamente il volto del Padre: Dio non fa alcun miracolo per salvare Gesù dalla morte, tuttavia questo Dio è con Gesù, si mette dalla sua parte, dà ragione a Gesù. Non attraverso una potenza straordinaria, ma nell’esserci… con ciascuno di noi nelle prove, nel farci compagnia nella nostra solitudine, nell’esserci vicino nella nostra agonia con la speranza di una vita per sempre dove Dio si mostra il Dio con noi.
Ecco l’annuncio della Pasqua: “Ho visto il Signore” ho fatto esperienza di lui! Ora so che vivo in lui, ora so che l’eternità è già qui, ora so che niente mi potrà far disperare del futuro perché il futuro è entrata nella mia vita. Ora io so che la morte non mi farà più male, che nessuna preoccupazione, paura o schiavitù di questo mondo e di questa quotidianità mi può opprimere perché c’è dentro di me la sorgente dell’eternità e della libertà: Gesù Cristo, il Risorto!
Auguri a tutti,
sr Maria Paola e sorelle