Volevo raccontarvi di un dono ricevuto inaspettatamente, un dono speciale dato nel bel mezzo della partita più difficile: la vita! Nella confusione del mondo, Dio ha gridato, Dio ha chiesto un “Time out”, con la scusa delle più svariate proposte e aspettative ci ha chiamato a sé, ci ha chiesto di fare una pausa. E noi, ancora con la palla in mano, pronti alla prossima azione, abbiamo accettato, aprendo, chi più chi meno, il cuore e la mente. Così è iniziata la nostra avventura di ascolto, obbedienza e di tanto divertimento; ogni giorno c’era un dono in più, talvolta difficile da comprendere ma che lascia, nonostante tutto, un segno. Parole nuove, parole vere che risuonano ancora in testa, fino ad ancorarsi nel profondo dell’animo; quelle stesse parole che hanno portato alla luce le nostre catene e schiavitù, le nostre paure e ferite: pietre nella nostra vita.
Passo dopo passo le abbiamo riconosciute e nella condivisione abbiamo iniziato a spezzarle nella luce. Abbiamo lasciato le nostre pietre ai piedi del nostro confessore durante la riconciliazione, e le nostre catene, bruciando, sono salite a Dio. Abbiamo ripreso la partita, con pesi in meno, più certezze e tanti nuovi compagni di squadra! Persone speciali, impossibili da dimenticare… legami che non si spezzeranno mai, ma che cresceranno sempre! È stato questo il nostro “time out”, una pausa dal mondo, un momento per svuotarci e riempirci, un momento per ritrovare la nostra LIBERTÀ!
È un dono che non si può spiegare nel dettaglio, perché per comprenderlo e gustarlo bisogna viverlo.
E allora ringrazio tutte le suore che ci hanno dato la possibilità di vivere questa pausa, ringrazio tutti gli altri 100 ragazzi per la loro amicizia, gli educatori per averci donato parte di loro e ringrazio Dio per tutto questo e soprattutto per aver fatto incrociare tutti i nostri cammini.
Vi lascio con il dolce ricordo e la certezza che sono e siamo liberi nel nostro cammino.
Annalisa Burcheri