Continuiamo a riflettere sulla figura di Abramo per vedere come la sua storia può parlare al nostro quotidiano…
Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.
Gn 15, 1-19
1 Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». 2 Rispose Abram: «Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Eliezer di Damasco». 3 Soggiunse Abram: «Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». 4 Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». 5 Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». 6 Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 7 E gli disse: «Io sono il Signore che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese». 8 Rispose: «Signore mio Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». 9 Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un piccione». 10 Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. 11 Gli uccelli rapaci calavano su quei cadaveri, ma Abram li scacciava. 12 Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì. 13 Allora il Signore disse ad Abram: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni. 14 Ma la nazione che essi avranno servito, la giudicherò io: dopo, essi usciranno con grandi ricchezze. 15 Quanto a te, andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una vecchiaia felice. 16 Alla quarta generazione torneranno qui, perché l’iniquità degli Amorrei non ha ancora raggiunto il colmo». 17 Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un forno fumante e una fiaccola ardente passarono in mezzo agli animali divisi. 18 In quel giorno il Signore concluse questa alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questo paese dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate; 19 il paese dove abitano i Keniti, i Kenizziti, i Kadmoniti, 20 gli Hittiti, i Perizziti, i Refaim, 21 gli Amorrei, i Cananei, i Gergesei, gli Evei e i Gebusei».
Questo brano mostra il primo dialogo tra Dio e Abramo, addirittura Abramo ha il coraggio di replicare, finora ha soltanto ascoltato e ubbidito. Ora parla e mette in dubbio la promessa. Dio gli aveva promessa una discendenza molte volte, ma nessun figlio è arrivato, quindi Abramo rinfaccia a Dio che non è stato capace, le sue promesse sono parole vuote. Il Signore nella sua pazienza svela il suo disegno, rilancia, alza il tiro… una discendenza numerosa nascerà da lui. Lo invita a guardare le stelle, ad allargare la sua prospettiva, a sognare, Dio realizza ciò che promette, ma mai come vorremmo! Abramo è stordito, non se lo aspettava, sceglie di credere. Per un attimo coglie con chi ha a che fare, e fa l’unica cosa da fare: zittisce! Quando pensiamo che il Signore ce l’abbia con noi accade che ci chiede di allargare lo sguardo. E ci invita a fare memoria… La faccenda si fa seria, Abramo non sta parlando con qualsiasi divinità, ma con colui che ha intessuto le sue viscere… e tra i due si stabilisce un’alleanza attraverso un rito. Animali squartati, vite offerte, sacrificate, consumate divise a metà. Di solito i due che contraevano il patto passavano in mezzo, in questo caso sarà Dio, sotto il segno del fuoco, a passarvi, è lui che assume l’alleanza, che garantisce. Lui è fedele. Ciò che deve fare Abramo è cacciare i rapaci che vogliono portare via l’alleanza. Qui Abramo scopre che ha a che fare con Dio, non con una divinità dei popoli vicini. È quello che chiamiamo timor di Dio, consapevolezza dell’immensità di Dio, della misura della sua non misura… Abramo crede alla promessa, ora ha capito. Non sa come avverrà, ma si fida. A lui non importa sapere come, ma a Sara sì, moltissimo…
(Continua)