Continuiamo a riflettere sulla figura di Abramo e di suo figlio Isacco per vedere come la sua storia può parlare al nostro quotidiano…
Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.
Leggi il testo della Genesi (trovi il brano in fondo alla pagina)
2Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nella terra che io ti indicherò, 3rimani come forestiero in questa terra e io sarò con te e ti benedirò
Isacco lascia il pozzo di Lacai Roi per insediarsi a Gerar, presso la costa dal re Filisteo Abimelech. Lascia il deserto per insediarsi in una terra fertile, lascia la pastorizia per diventare agricoltore. Ma arriva una carestia. La soluzione più semplice sarebbe stata scendere in Egitto, là dove il limo del Nilo garantisce la fertilità, ma Isacco non scenderà in Egitto. Si fida di Dio e rimane.
Lavorerà sodo, vuole restare nella terra che Dio gli ha donato. È un forestiero, ma questa volta decide di investire nel futuro e si fida della promessa. Solo abitando la terra in cui siamo, possiamo fiorire. Solo accettando il qui ed ora in cui esistiamo, possiamo trasfigurarlo. Solo accogliendo la sfida di restare, anche nella carestia, di non andare altrove, di non fuggire, di non illuderci che esista un mondo migliore, in cui i problemi si dissolvono, portiamo frutto. Isacco rimane, legato alla promessa. Resta, affronta le paure, le ombre, le tenebre, la sorte sfavorevole e diventa ricco! Ma si sa, la ricchezza suscita l’invidia del vicino. E così Abimelech spiando Isacco, scopre che Rebecca non è affatto sua sorella! Da una carezza, dal primo gesto di tenerezza coniugale presente nella Bibbia, Abimelech scopre che c’è del tenero tra Isacco e Rebecca. E allora viene cacciato da quella terra!!! A volte pensiamo ingenuamente che il fatto di aver seguito il Signore spalanchi la vita a una pace stabile e duratura e invece, no! La pace del cuore cui tendiamo, che nasce dalla consapevolezza di essere nel cuore di Dio, va custodita, come possiamo! Eventi e relazioni possono metterci in difficoltà! Isacco deve fuggire, non ne fa un dramma, non scatena una rissa… La terra è preziosa. Ma ancora di più lo è la vita! Sa che Dio lo benedice in altro modo, ovunque vada, qualunque cosa faccia. Il comportamento paziente di Isacco porta frutto, quando investiamo nel dialogo, nel confronto, prima o poi arrivano i frutti…
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Ecco il brano della Genesi (Genesi 26,1-15):
1Venne una carestia nella terra, dopo quella che c’era stata ai tempi di Abramo, e Isacco andò a Gerar presso Abimèlec, re dei Filistei. 2Gli apparve il Signore e gli disse: «Non scendere in Egitto, abita nella terra che io ti indicherò, 3rimani come forestiero in questa terra e io sarò con te e ti benedirò: a te e alla tua discendenza io concederò tutti questi territori, e manterrò il giuramento che ho fatto ad Abramo tuo padre. 4Renderò la tua discendenza numerosa come le stelle del cielo e concederò alla tua discendenza tutti questi territori: tutte le nazioni della terra si diranno benedette nella tua discendenza; 5perché Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto: i miei comandamenti, le mie istituzioni e le mie leggi».
6Così Isacco dimorò a Gerar. 7Gli uomini del luogo gli fecero domande sulla moglie, ma egli disse: «È mia sorella»; infatti aveva timore di dire: «È mia moglie», pensando che gli uomini del luogo lo avrebbero potuto uccidere a causa di Rebecca, che era di bell’aspetto.
8Era là da molto tempo, quando Abimèlec, re dei Filistei, si affacciò alla finestra e vide Isacco scherzare con la propria moglie Rebecca. 9Abimèlec chiamò Isacco e disse: «Sicuramente ella è tua moglie. E perché tu hai detto: «È mia sorella»?». Gli rispose Isacco: «Perché mi son detto: che io non abbia a morire per causa di lei!». 10Riprese Abimèlec: «Perché ti sei comportato così con noi? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie e tu attirassi su di noi una colpa». 11Abimèlec diede quest’ordine a tutto il popolo: «Chi tocca quest’uomo o sua moglie sarà messo a morte!». 12Isacco fece una semina in quella terra e raccolse quell’anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto. 13E l’uomo divenne ricco e crebbe tanto in ricchezze fino a divenire ricchissimo: 14possedeva greggi e armenti e numerosi schiavi, e i Filistei cominciarono a invidiarlo.
15Tutti i pozzi che avevano scavato i servi di suo padre ai tempi di Abramo, suo padre, i Filistei li avevano chiusi riempiendoli di terra.