XXIII Giornata di Spiritualità a Castelspina… e la storia continua!!

Quest’anno è per me la terza volta che a fine settembre mi ritrovo a vivere un’esperienza di pochi giorni a Castelspina, un pittoresco paesino del Piemonte con pochissime case e un grande convento di suore francescane Angeline. Capisco che la domanda potrebbe sorgere spontanea: che ci fa un giovane ventenne in un luogo del genere?
Tutto ha inizio un pomeriggio di fine giugno di qualche anno fa, quando sono stato avvicinato da una simpatica “suorina” di tarda età che con i suoi modi gentili mi ha invitato a vivere una esperienza di servizio in un campo estivo per adolescenti.
Io quasi non credevo alle mie orecchie, soltanto un giorno prima avevo pregato perché potessi spendere il mio tempo per gli altri in attesa di partire per la marcia francescana di fine luglio, ed ecco che la provvidenza trova nella persona di suor Gesuina una valida alleata..
È così che ho conosciuto le suore francescane Angeline di Santa Maria degli Angeli, potendo cimentarmi come animatore nei “Time out” per ragazzi e ragazze provenienti da tutt’Italia, ed è così che ho cominciato a sperimentare, all’età di 19 anni, che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Strano ma vero!
Nel settembre dello stesso anno mi arriva un messaggio WhatsApp da parte di un’altra sorella Angelina che mi invita a passare un fine settimana nella loro casa “madre”.
Mi fido, vado e scopro una realtà fatta di persone che ogni anno si ritrovano insieme per ricordare Madre Chiara Ricci, la madre fondatrice, con il suo motto che ti rimane impresso nella mente quando senti per la prima volta la sua storia: “Dio sa quello che fa”. Ciò che più ti colpisce però è l’atmosfera che si viene a creare in quei giorni, che può passare per la luce negli occhi della suora con cui ti confidi, nelle chiacchierate notturne con i compagni di stanza, nella preparazione dei workshop, o persino nel momento in cui sei chiamato a servire il pranzo della domenica con il grembiule al collo. L’impressione è quella di trovarsi in un ambiente accogliente, in cui la sensazione di sentirsi amati e voluti vince su tutto.
Sto esagerando? Non penso affatto, provare per credere.., ma in fondo, se stai leggendo questa breve testimonianza, con tutta probabilità penso che tu abbia sperimentato l’affetto di cui parlo!
Se non è così, evangelicamente parlando, vieni e vedi!

Carmelo – Santa Maria degli Angeli

Ogni anno nell’ultimo fine settimana di settembre, a Castelspina (Piemonte), si festeggia l’anniversario della morte di madre Chiara Ricci, la fondatrice delle suore francescane Angeline. Ci si trova per due giorni, con persone provenienti da tutta Italia, per ringraziare del dono di madre Chiara. Sono giorni molto ricchi e intensi, di festa, ma anche di riflessione: con incontri, laboratori di teatro, canto, danza, lettura, momenti di preghiera, celebrazioni… Lì ritrovi persone che vedi una volta all’anno, che hai conosciuto durante le iniziative di pastorale giovanile ad Assisi o con cui hai condiviso esperienze di missione in giro per l’Italia. Persone che vedi poco, ma di cui hai tanto da raccontare, come se le conoscessi da sempre. Ogni volta che torno a Castelspina, mi sembra di stare in una grande famiglia allargata, composta da persone diverse tra loro, ma di cui ognuno ne costituisce un pezzo fondamentale. Tutti gli anni, da questa esperienza provo a portarmi a casa una parola che mi ha colpito o che mi ha risuonato dentro. Quest’anno ho portato a casa due parole: “seconda famiglia”.

Francesco – Correggio

Le due giornate di spiritualità, trascorse a Castelspina, nel ricordo del transito di Madre Chiara, sono servite, provvidenzialmente, da “concime” e da “acqua”, per alimentare il seme della mia fede, che spesso si avvilisce e fatica a portare frutto. La frase emblematica di Madre Chiara, “Dio sa quello che fa”, ripetuta più e più volte e accompagnata dalla concreta testimonianza dell’opera missionaria delle Angeline, che ha come cardini la passione per la vita e l’attenzione per la diversità, ha rigenerato in me il desiderio, di avere questo stesso sguardo sul prossimo, e di attendere, come Madre Chiara, con speranza incrollabile, la crescita del frutto, poiché Dio, non solo, non delude le nostre aspettative umane, ma fa di più: le stravolge e centuplica il raccolto!

Maria Grazia – Bologna

L’esperienza a Castelspina è stata una sorpresa inaspettata. Sapevo della festa del transito ma non era stato quello, in principio, il motivo della mia partenza. Il mio primo monito per partire, infatti, era stato il desiderio di dare un saluto a suor Pasqualina, conosciuta a Roma.
Fin da quando sono arrivata, invece, sono stata investita da un ondata di positività. I ragazzi che mi hanno accolto, le suore, i preparativi per il transito, le catechesi, le celebrazioni, gli scherzi, i giochi … tutto ha contribuito a rendere il mio soggiorno a Castelspina un momento di festa, di gioia e di speranza culminati nella messa della domenica. Grazie Castelspina, grazie sorelle, fratelli e amici. Grazie Dio, grazie Madre Chiara.

Francesca – Roma

Ringrazio le suore Angeline per avermi invitata a condividere con loro l’incontro: “Da noi tutti attendono”. È stata l’occasione di rivederci tra amici e di condividere un momento di accoglienza e testimonianza del vangelo di Cristo. Siamo stati richiamati al nostro “essere missione” nel rispondere alla nostra vocazione, che è stata definita come “il dono di Dio a cui ciascuno di noi può corrispondere”… Ciascuno nella propria realtà… Per noi giovani è stato un momento di confronto con noi stessi e tra di noi, occasione che ci ha permesso di approfondire la nostra amicizia e ripartire il lunedì successivo con gli occhi e lo sguardo di chi ha incontrato una Bellezza che non può tenere solo per sé, ringraziando e benedicendo Colui che ha permesso questo attraverso i suoi strumenti.

Grazie di cuore!

Federica – Milano

 

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