Caro giovane, eccoci alla VII tappa di questo nostro percorso dal titolo “Un Nome, una Promessa”, in cui stiamo scoprendo quale tesoro è nascosto nel tuo nome, quale promessa di vita è contenuta nel tuo nome.
Se c’è una domanda che ha il potere di provocarti, di interpellarti in profondità, è: “Tu, dove sei?”
Non tanto geograficamente parlando, dal punto di vista delle coordinate spaziali, ma dal punto di vista esistenziale[1].
Allora ecco rivolta a te questa domanda: “Alessandro, Stefano, Francesca, Michela…tu, dove sei?”. In questo arco di tempo della tua vita, in questo tuo “oggi”, dove sei? Quali scelte hai fatto o stai facendo? Quali decisioni importanti hai preso o sai di dover prendere? Nelle relazioni che vivi, come ci stai? Se dovessi disegnare la tua rete relazionale, come sarebbe? Verso quale direzione sta andando la tua vita? Se dovessi fare uno scatto fotografico simbolico della tua vita oggi, quale scatto sceglieresti? Oggi come descriveresti la tua vita?
Vedi quanto c’è dentro la domanda “dove sei?”.
Qualsiasi sarà la tua risposta, sappi che la tua vita è comunque vista e guardata con estremo rispetto e grande amore da due occhi che ti conoscono in profondità, senza giudicarti, senza ferirti, ma facendoti sentire prezioso. Due occhi che, se ti vedono sbocciare nella vita, gioiscono con te; se ti vedono prendere decisioni importanti per il tuo bene, ti invitano a perseverare nel bene; se ti vedono arenato in qualche situazione di stallo, ti incoraggiano a venirne fuori; se sei nell’apatia più totale, ti vorrebbero vedere vivo; se sei seduto e ripiegato su di te, comodamente adagiato in qualche compromesso, ti vorrebbero vedere rialzato, in piedi, con lo sguardo verso i fratelli.
Qualsiasi sia la tua situazione esistenziale, sappi che lo sguardo di Dio vede te, non ciò che hai fatto, non le maschere che forse a volte indossi, non quello che tutti vedono di te stando alla superficie di ciò che sei…
Dio vede te, un uomo, una donna di nome Alessandro, Stefano, Francesca, Michela… e chiamandoti per nome, il tuo nome, ti rivolge la parola e ti fa un invito: “Alzati, cammina con me”. E allora la tua vita camminerà sempre più verso la luce.
Non ci credi?
Vai a leggerti cosa è successo ad un certo Matteo che, dal punto di vista esistenziale, non era messo molto bene: seduto a rubare, odiato dai suoi connazionali… Eppure, uno sguardo e una voce l’hanno raggiunto e rimesso in piedi. Chiamandolo per nome. E sai qual è il significato del nome Matteo? “Dono di Dio”.
Possa anche tu, lasciandoti guardare da Dio, scoprirti dono suo.
Buona lettura e buon cammino!
Matteo 9, 9-12
Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù era a tavola in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. I farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori?» Ma Gesù, avendoli uditi, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Ora andate e imparate che cosa significhi: “Voglio misericordia e non sacrificio”; poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori».
[1] Cfr. MARTIN BUBER, Il cammino dell’uomo, Ed. Qiqajon.