Nel mese di luglio festeggiamo il dono della vita di madre Chiara, nata l’8 luglio, e lo facciamo prendendo spunto dal racconto di suor Domenica, contenuto nel volume Memorie e testimonianze.
[Madre Chiara] con semplicità cosciente ringraziava e benediceva la mano di Dio
Questa frase, contrariamente a quanto uno si aspetterebbe, non fa riferimento a un momento facile della vita della fondatrice, ma a quello più doloroso e faticoso quando, ormai anziana, viene deposta dal ruolo di generale e abbandonata da molte delle sue figlie. Se si legge l’intero periodo, infatti, lo sguardo si apre
Mai dalla sua bocca uscì ombra di mormorazione o di lamento, ma come una semplice Novizia ubbidiva e con semplicità cosciente ringraziava e benediceva.
Colpisce come suor Domenica indichi l’atteggiamento della fondatrice simile a quello di una novizia: madre Chiara è capace di farsi piccola e non ha perso la capacità di farsi umile. Il suo atteggiamento è lo stesso che ha guidato l’intera sua esistenza: un abbandono fiducioso nel Signore, come una figlia amata tra le braccia di un Padre amorevole. E questo comportamento è “cosciente”, come sottolinea suor Domenica, come a sottolineare che madre Chiara non era un’ingenua, ma una persona che aveva conquistato la fiducia nel Signore lungo tutta la sua vita con perseveranza e costanza.
Madre Chiara sa essere grata al Signore e riconosce la Sua presenza al proprio fianco. In questa consapevolezza ella fonda il suo comportamento e le sue relazioni che furono sempre guidate da una grande attenzione per tutti coloro che incontrava. Il suo cuore non cede all’orgoglio e al lamento, come una buona madre non viene meno all’amore che provava per le sue figlie.
Il suo atteggiamento è un atteggiamento di santità. Come ci ricorda papa Francesco, infatti, essere santi significa coltivare la gioia e non permettere che il cuore si ammali di tristezza:
La beatitudine, la santità non è un programma di vita fatto solo di sforzi e rinunce, ma è anzitutto la gioiosa scoperta di essere figli amati da Dio. E questo ti riempie di gioia. Non è una conquista umana, è un dono che riceviamo: siamo santi perché Dio, che è il Santo, viene ad abitare la nostra vita. È Lui che dà la santità a noi. Per questo siamo beati! La gioia del cristiano, allora, non è l’emozione di un istante o un semplice ottimismo umano, ma la certezza di poter affrontare ogni situazione sotto lo sguardo amoroso di Dio, con il coraggio e la forza che provengono da Lui. I Santi, anche tra molte tribolazioni, hanno vissuto questa gioia e l’hanno testimoniata. Senza gioia, la fede diventa un esercizio rigoroso e opprimente, e rischia di ammalarsi di tristezza.
(Angelus 1 novembre 2021)
Ringraziamo per il dono di madre Chiara alla Chiesa e chiediamole di insegnarci la gioia della santità.