MARIO GIUSEPPE RESTIVO: IL GIOVANE POETA SCOUT

La santità è parresia: è audacia, è slancio evangelizzatore che lascia un segno in questo mondo. Perché ciò sia possibile, Gesù stesso ci viene incontro e ci ripete con serenità e fermezza: «Non abbiate paura» (Mc 6,50). «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20). Queste parole ci permettono di camminare e servire con quell’atteggiamento pieno di coraggio che lo Spirito Santo suscitava negli Apostoli spingendoli ad annunciare Gesù Cristo. Audacia, entusiasmo, parlare con libertà, fervore apostolico, tutto questo è compreso nel vocabolo parresia, parola con cui la Bibbia esprime anche la libertà di un’esistenza che è aperta, perché si trova disponibile per Dio e per i fratelli (cfr At 4,29; 9,28; 28,31; 2 Cor 3,12; Ef 3,12; Eb 3,6; 10,19).

(Papa Francesco, GE 129)

 
Mario Giuseppe Restivo nasce 24 gennaio 1963 a Palermo.

Primo di quattro figli, fin da piccolo manifesta una sensibilità e una vivacità straordinarie che lo rendono benvoluto e stimato da tutti.

Mario possiede un talento particolare per la poesia, tanto che, all’età di soli 9 anni, compone le sue prime opere poetiche e, due anni dopo, pubblica la sua prima raccolta di poesie, dal titolo “La mia aurora”, a cui ne fa seguito un’altra, intitolata: “In cammino”. Una terza raccolta, dal titolo “La stagione dell’incontro”, verrà pubblicata postuma. Le due raccolte hanno molto successo e Mario riceve elogi anche dal Santo Padre e dal Presidente della Repubblica.

Affascinato dalla figura di San Francesco, Mario, adolescente, lo sceglie come modello di vita, impegnandosi con coraggio ad imitarne lo spirito di povertà. È nello scautismo cattolico che Mario trova la via per realizzare questo suo impegno, dove poter esprimere la sua passione giovanile e il suo spirito di servizio, dove poter testimoniare la sua fede e la sua gioia di vivere con e per gli altri.

Mario nutre un ardente e costante desiderio di “andare oltre verso l’infinito” per conquistare la vera felicità: “La vera felicità si conquista nell’amore per Dio e per gli altri. È fede in Dio, nella vita. È solidarietà gioiosa. Tutto il resto è apparenza e vanità”.

Convinto che questa sia la strada giusta, Mario si dedica con passione all’educazione dei più piccoli, diventando capo, nonostante la sua giovane età, e pregando intensamente Dio di accompagnarlo in quest’avventura affascinante e impegnativa.

Durante il Campo Scout di Pasqua del 1982, Mario scrive questa riflessione:

“Non avete saputo vegliare con Me neppure un’ora”

“È pensando a queste parole che mi sono alzato prima del solito stamattina per venire qua davanti a Te, Signore. Sai, non ero abituato a sentirTi una presenza, ma ora, in quest’alba di uno splendido mattino che ancora una volta ci dai, Tu ci sei: sento il tuo battito in me, ma anche fuori di me. In me, poiché la mia disponibilità dell’essere qui stamattina, come dell’aver partecipato a questo campo, vive del tuo amore verso di me; fuori di me perché tutto qui attorno è buono, poiché proviene dalla Tua onnipotenza: il cielo, il bosco, gli uccellini, l’erbetta, le foglie secche, reliquia di un autunno ormai lontano, il freddo, il silenzio, l’orizzonte”.

“Signore, dammi sempre un inizio, dammi soprattutto la morte che lo precede, aiutami ad educare al vero amore le persone che mi stanno attorno. Dio, guidami sulla strada del ritorno, affinché la mia casa divenga la Tua casa, la mia vita diventi la Tua vita”.

“Signore, dammi il coraggio, la comprensione e l’umiltà alla maniera del tuo Figlio. Ti prego per le persone smarrite, per chi non sa ancora da che parte andare, eppure ci va. Dammi la spontaneità e la fantasia perché sia un ragazzo tra i ragazzi. Ti prego perché non muoia in me la speranza”.

“E, quando sono solo, Signore, quando a sera busso alla porta di qualcuno e nessuno mi dà risposta, ricordaTi di me e rendimi capace di sorridere. Fa’ che possa sempre darmi agli altri in umiltà e completa condivisione. Nel mio cuore, Signore, troverò il posto per le mille vite dell’universo”.

“E, ora, Signore, lascia che il Tuo servo vada in pace secondo la tua parola, fa’ che il tuo servo abbia il coraggio di uccidere le sue maschere. Amen”.

A luglio 1982 consegue il diploma di maturità classica.

Il mese seguente decide, insieme ad altri scout, di partecipare ad alcuni giorni di spiritualità a Taizè, ma durante il viaggio, nei pressi di Chambéry, in Francia, Mario incontra la morte in un incidente automobilistico. Ha solo 19 anni.

Il 12 marzo 2006 il vescovo di Cefalù avvia il processo di beatificazione.

Il ricordo di Mario è ancora vivo nel cuore di tanti giovani, soprattutto dei giovani scout che egli ha amato intensamente e di cui è stato maestro, modello e guida.

(testi tratti dai siti https://amicimassariotta.blogspot.com/ e https://sites.google.com/site/santiebeatiscout/home/mario-giuseppe-restivo)

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