PIEDI STANCHI E SGUARDO CHE CURA

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’».

(Mc 6, 30-31)

 

Eccoci qui, nel bel mezzo dell’estate. E come i discepoli, anche noi forse ci siamo arrivati carichi di tante esperienze belle o faticose, vissute nel corso di questo anno; di cambiamenti e di novità; di relazioni lasciate o scoperte. Insomma, anche noi arriviamo con gli occhi carichi di una storia intessuta e i piedi impolverati per il cammino fatto.

Nel Vangelo di Marco i Dodici apostoli sono appena tornati dalla missione: erano partiti due a due, avevano proclamato alle genti la conversione, avevano scacciato demòni e guarito molti infermi. Avevano vissuto successi e fallimenti, ma avevano sicuramente potuto contemplare la potenza di un Dio che si fa vicino e che salva.

Chissà come brillavano i loro occhi mentre raccontavano tutte queste cose a Gesù. E chissà come doveva risplendere il sorriso sul volto del Signore nell’accogliere l’entusiasmo che li abitava!

Eppure lo sguardo di Gesù non si ferma lì ma va in profondità e cerca di riportare i suoi discepoli a ciò di cui hanno davvero bisogno: ritornare al cuore di Dio! Tutto quello che hanno vissuto non può rimanere sospeso in qualche racconto euforico, ricco sì di passione ed entusiasmo, ma incapace di scrutare l’opera di Dio nella storia dell’uomo. Quello che Gesù chiede ai suoi amici è quello di riporre le loro esperienze, il loro cammino, le loro fatiche, i loro desideri nelle mani del Padre, affinché possa essere Lui a prendersene cura e possa intessere trame di novità nelle loro vite.

Anche a noi oggi Gesù ripete: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’».

Vale a dire: fermati! Prenditi un tempo per te; un tempo per recuperare la tua relazione con Dio; per affidargli i tuoi vissuti, i tuoi dubbi, le tue paure, i tuoi sogni.

Attenzione però a vivere bene questo tempo perché c’è un rischio:

Riposarsi davvero non è semplice […]. La società odierna è assetata di divertimenti e vacanze. L’industria della distrazione è assai fiorente e la pubblicità disegna il mondo ideale come un grande parco giochi dove tutti si divertono. […] Ma questa mentalità fa scivolare verso l’insoddisfazione di un’esistenza anestetizzata dal divertimento che non è riposo, ma alienazione e fuga dalla realtà. L’uomo non si è mai riposato tanto come oggi, eppure l’uomo non ha mai sperimentato tanto vuoto come oggi! Le possibilità di divertirsi, di andare fuori, le crociere, i viaggi, tante cose non ti danno la pienezza del cuore. Anzi: non ti danno il riposo.

(papa Francesco, 5 settembre 2018)

 

Come vivere allora questo tempo di riposo?

Contemplando e ringraziando Dio per tutto quello che abbiamo potuto vivere; provando a guardare alla nostra vita con lo stesso sguardo di cura e di benevolenza che ha Dio su di noi e ringraziandolo per il dono stesso della vita, per la sua misericordia, per i doni ricevuti, per la sua presenza silenziosa e discreta nei momenti difficili.

Accogliamo allora l’invito del Signore e troviamoci spazi di silenzio, di preghiera. Cerchiamo, nell’ordinarietà del quotidiano, spiragli di meraviglia e di gratitudine. Prendiamoci il tempo per andare a trovare qualche persona cara. Riscopriamo la bellezza dell’abbraccio misericordioso del Padre nel sacramento della Riconciliazione e il gusto di un Amore che si fa Eucarestia.

Scopriremo che sarà più facile riprendere il cammino e che vale sempre la pena di…

Fermarsi per ascoltare, scoprirti a pregareLasciarti baciare, alzarsi, alzarsi e perdonare o rimediare

perché…

… c’è sempre un buon motivo per vivere!

(The Sun – Un buon motivo per vivere)

 

 

Qui sotto puoi trovare il link della canzone dei The Sun “Un buon motivo per vivere”. Buon ascolto!

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