A di AMICIZIA

Possiamo dare un senso alla nostra vita?

Prima di rispondere automaticamente a questa domanda, dovremmo comprendere nel senso più profondo, o almeno l’essenziale, di quello che ci sta chiedendo.

Molto spesso ci perdiamo nelle nostre riflessioni esistenziali, e ripetutamente traiamo la medesima conclusione, ovvero il nulla se non la domanda “ma cosa ci faccio qui? qual è lo scopo della mia vita?”.

Ritorniamo al punto di partenza e non riusciamo mai a risponderci, generando un senso di angoscia e solitudine. Si entra in un circolo vizioso che comporta solo tristezza, infelicità e dolore; ci demoralizziamo perché non riusciamo a trovare una risposta valida, concreta, ragionevole… si apprezza lo sforzo, ma stiamo cercando una risposta con degli occhi “oscurati, gli stessi occhi che non riescono a vedere la Bellezza e che non cambiano mai, che non riescono ad evolvere.

 

Vi proporrei una soluzione (tra le tante, ma forse la più importante) che vi può far cambiare il vostro modo di guardare il mondo: l’Amicizia. Sembra banale, ma non lo è; anche io la consideravo una risposta mediocre, forse perché non ho mai avuto l’occasione di farne esperienza, o forse ne ho ricevuto solo un assaggio, ma trust me: creare legami è indispensabile, servono per apprezzare la Vita e a salvarvi dal vostro tossico e morboso circuito di pensieri.

 

È vero, diventare maturi significa essere indipendenti, non avere bisogno degli altri per vivere (economicamente parlando), ma nessuno ha mai detto che, per diventare adulti, bisogna sacrificare la nostra vita relazionale; i rapporti con le persone sono fondamentali per ciascuno, per stare bene, prima mentalmente e di conseguenza fisicamente. Tutti abbiamo bisogno di legarci a qualcuno, tutti abbiamo bisogno di avere un’interazione d’affetto almeno una volta al giorno per stare bene. I rapporti che creiamo sono fondamentali per affrontare le difficoltà; anche se questi legami possono portare alla sofferenza, sono ciò che dà significato alla vita, per cui non bisogna avere paura di rischiare e cominciare a formare legami con gli altri.

Sfortunatamente ho imparato a mie spese che non puoi definire “amico” chiunque: un tuo compagno di classe con il quale non parli mai, non puoi definirlo amico solo perché è nella tua stessa classe e conosci il suo nome e il suo cognome. Per essere amici bisogna costruire un rapporto nel tempo, che sia duraturo, non facile da spezzare; per costruire questo legame, ci deve essere una connessione, non può essere basato solo su apparenze e pensieri di massa; ogni tanto bisogna lasciarsi andare e vedere le persone semplicemente per come sono realmente, anche se molto spesso non è così.

 

È faticoso costruire una relazione, perché l’altro non sono io, l’altro è un mistero e non sempre è di facile comprensione, ma è proprio grazie all’altro che a volte riusciamo ad uscire fuori dalla nostra oscurità. Conoscere qualcuno e stringere un legame di amicizia implica la disponibilità ad uscire da noi stessi per entrare nella dimensione altrui a noi sconosciuta; e quando un legame diventa profondo, il bene dell’altro conta più del proprio: è allora che si passa dall’ “io” al “tu” e questo passaggio ci trae fuori dalla nostra zona di buio e ci dona la luce che la vita in relazione porta con sé.

 

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