Questo mese leggiamo insieme uno scritto un po’ particolare e meno conosciuto di madre Chiara. Si tratta della “pubblicità” redatta da lei stessa e pubblicata su un giornale di Alessandria per promuovere e far conoscere l’educandato da lei fondato a Castelspina.
Settembre è infatti un mese strettamente legato alla scuola: bambini e ragazzi ritornano sui banchi dopo la pausa estiva e gli studenti universitari sostengono gli esami in attesa della ripresa delle lezioni. Vogliamo quindi scoprire insieme quale idea avesse madre Chiara della scuola.
Quest’istituto si propone di attendere con ogni diligenza e sollecitudine alla buona educazione fisica, intellettuale e morale delle fanciulle, curando la sanità e la robustezza del corpo, la coltura della mente nelle cognizioni necessarie ed utili per l’adempimento dei doveri della donna nella famiglia, e l’educazione del cuore dirigendo la volontà nell’amore del bene, e informando tutto il magistero educativo alla Religione ed alla sana morale.
Sono queste le prime righe dell’articolo da lei scritto. Colpisce innanzitutto l’attenzione a uno sviluppo completo delle ragazze che frequenteranno la scuola (non solo intellettuale, ma anche fisico e morale) e la consapevolezza che l’educazione ricevuta sarà per loro uno strumento per la vita adulta. L’attenzione all’educazione del cuore e a dirigere la volontà nell’amore del bene non va intesa come una frase fatta (e quasi dovuta in una scuola tenuta da religiose) ma indica il profondo desiderio di madre Chiara a formare donne in grado di saper scegliere il bene e saperlo costruire.
Gioveranno … le cure materne riguardo alla nettezza, al cibo …, all’alternativa ed alla giusta distribuzione dello studio, della ricreazione, del lavoro e del riposo.
È specifico interesse di madre Chiara che le alunne stiano bene a scuola. A quei tempi (siamo alla fine dell’Ottocento) gli Istituti erano del tutto simili a quelli che oggi chiameremmo collegi. Gli alunni (che potevano avere dai 6 ai 14 anni d’età) vi risiedevano per tutto l’anno scolastico e tornavano a casa solo per le vacanze. Traspare in questa frase tutta l’amorevolezza materna della fondatrice: non solo riguardo alle cose materiali (pulizia e cibo) ma soprattutto ai diversi bisogni delle alunne (non solo studio, ma anche attività pratiche, gioco e riposo). Ella sapeva bene quali sono le necessità delle ragazze e quanto potesse essere difficile per loro vivere lontane da casa e dagli affetti familiari.
Descritto il contesto e l’atmosfera in cui le studentesse avrebbero vissuto, Madre Chiara passa poi ad elencare le materie di studio senza tralasciare che esse sono in regola con quanto definito dalla legge (l’istruzione comprenderà tutti gli studi indicati dall’art. 315 della legge 15 Novembre 1859) e i programmi a norma. Sottolinea inoltre come, per alcune materie, si farà attenzione a passare quelle nozioni di maggiore utilità e di più facile applicazione agli usi ordinari della vita.
Il testo prosegue con i dettagli più pratici come la retta (e quanto vi è compreso) e i documenti necessari per l’iscrizione. Si indica inoltre il periodo delle vacanze estive, durante il quale le ragazze potevano tornare a casa. Tuttavia, la scuola non chiude mai (l’Istituto resta aperto per l’intero anno): si può leggere anche in questa decisione un’attenzione nei confronti di quelle ragazze che per svariati motivi non potevano tornare a casa durante le vacanze estive (magari perché orfane o per altre ragioni).
Per ultimo si fa cenno alla possibilità per le ragazze di seguire lezioni di francese e di pianoforte: materie certo non scontate per una scuola che si trovava in un contesto rurale e lontano dalla città.
A una prima lettura, il testo che abbiamo letto può sembrare una normale promozione di una nuova scuola, ma come abbiamo visto anche in esso traspare tutto il carisma di madre Chiara e la sua attenzione e passione per la vita. L’obiettivo che si prefigge non è uno sterile passaggio di nozioni, ma un prendersi cura delle ragazze a lei affidate e di tutti gli aspetti che ne compongono la personalità con lo scopo di formare donne mature in grado di inserirsi nella società. Non importa se esse saranno madri di famiglia o lavoratrici, l’importante è che abbiano tutti gli strumenti necessari per costruire il bene e saperlo scegliere.
Buon anno scolastico o accademico a tutti!