Sono Graziella, dal 2013 suor Graziella, forse mi conosci così.
Sono originaria di un paese della provincia di Salerno: Bellizzi. Per intenderci, un paese vicino Battipaglia la patria della Mozzarella di bufala campana dop!
Sono seconda delle tre figlie, tutte femmine, che i miei genitori hanno avuto! Loro, i miei genitori, sono entrambi di un paesino del Cilento, e questo va detto, perché il suono della mia voce e il gusto delle pietanze che cucino -per pochi, non sono una grande chef!- è impregnato di quella terra!
“Da piccola” proprio non immaginavo di diventare suora. Sarei tentata di scrivervi l’appellativo usato in Campania per riferirsi alle suore, ma l’ometto… certe cose si dicono di persona.
Da sempre sono molto vivace, ho il tono della voce un tantino alto e parlo molto. (Vedere per credere, provate a passare per Santa Maria degli Angeli!). Ho diversi interessi e tante piccole passioni, alimentate da un desiderio profondo di imparare da tutto ciò che mi circonda. Ma veramente tutto… mi viene in mente un periodo dell’adolescenza nella quale ho ascoltato per un po’ i Metallica e gli ACBC. Non mi piacevano affatto, ma un vicino di casa li adorava e mi son fatta prestare qualche cd per capire cosa ci trovasse. Non è stato facile ascoltarli, troppo distanti da me, ma per un po’ mi sono messa nei panni di quel ragazzo (Matteo)… sì, a lui potevano piacere, a me no! CD restituiti!
Sono intuitiva e pratica. “Da piccola” aiutavo papà in casa a riparare qualsiasi genere di cose, mi divertivo tanto a smontare, provare ad aggiustare, rimontare… così fino all’ultimo anno del liceo “ero certa” avrei continuato gli studi iscrivendomi a Ingegneria meccanica! Eppure, avevo frequentato il liceo classico, per il desiderio di comprendere le cose nel loro contesto: un’attività sul Risorgimento vissuta in terza media aveva alimentato questo interesse.
Ad un certo punto, al terzo anno, che all’epoca si chiamava ancora I liceo, ho iniziato a tornare in parrocchia. Devo ringraziare i pressanti inviti di alcune ragazze (che sono divenute poi care amiche) che con la gioia nel cuore mi hanno ripetutamente ricordato gli appuntamenti settimanali dell’Azione Cattolica parrocchiale, da non perdere! Io ero scettica, ormai da un po’ non frequentavo la parrocchia, tranne le domeniche in cui non riuscivo a evitare le attese della mia mamma. Ma a quell’età -l’adolescenza- si sveglia nel cuore un desiderio, un’inquietudine, che non ha ancora una forma, ma è sì una spinta… una forza… e l’ho seguita. (EVVIVA!)
Il Signore, che fa bene ogni cosa, ma proprio ogni (vivere per credere), mi ha donato di entrare in parrocchia, ormai grande per sceglierlo io, nell’anno del Giubileo del 2000! Non saprei come raccontarvi la pienezza di quei giorni, di quegli incontri, la gioia, la scoperta della misericordia, della Chiesa, della storia dei Santi che ci hanno preceduti. Così ho iniziato a fare esperienza di un gusto saporito, buono… vero.
Sappiate solo questo… non è bastato!
L’anno successivo, dopo aver ricevuto il sacramento della Cresima, lungamente desiderato, un grande dubbio ha invaso il mio cuore: davvero Dio esiste?
Qui non posso dire altro che questo: il desiderio di verità, la ricerca del senso e del significato della vita è stato così grande, ma così grande, che ho lasciato perdere il progetto di iscrivermi a ingegneria. Mi son fatta forza e coraggio per prendere le distanze da un’aspettativa della famiglia, ho deciso e ho comunicato ai miei genitori la mia scelta: mi sarei iscritta a Filosofia. (Ringrazio chi in quel periodo mi ha accompagnato: non è stato semplice fare chiarezza).
Sorrido! Che pazzia! E poi… rendo grazie, perché non è lì che ho trovato le risposte che cercavo: la verità! E non è stato facile ammettere che, come essere umano, ho tanti, ma tanti limiti. Che la razionalità è limitata, che la volontà è limitata, che il corpo è limitato, che il mio tempo è limitato.
Diverse volte sono caduta in questo pensiero che oggi chiamo tentazione, di assolutizzare i limiti, e tutte le volte nella caduta ho fatto l’esperienza di ciò che resta davvero: TU, la verità, non una cosa, ma un Chi. TU che proprio nella caduta mi vieni incontro e mi accetti, mi accogli, mi ami, così come sono. Mi rialzi, mi dai occhi nuovi per guardare intorno a me e anche dentro di me.
Tu, origine della vita, mi dai di nuovo Vita e mi doni di riconoscere il dono che io sono! (questo non è solo per me…)
E rendo grazie…perché questo Tu – che è Padre e Figlio e Spirito Santo – mi è venuto incontro diverse volte, di molte ricordo la data, proprio come quando incontri Qualcuno che ti cambia la vita! Ogni giorno ho numerose occasioni di incontrarlo (e a volte le spreco!)… e ogni volta in questi incontri scopro qualcosa in più di Lui e qualcosa in più di me:
- Scopro che sono figlia, guardando la sua cura paterna per me,
- scopro che sono sposa, guardando Lui “il più bello dei figli dell’uomo” che volge il suo sguardo su di me
- scopro che sono sorella, resa figlia grazie a Gesù, di una moltitudine di fratelli
- scopro che sono madre, nei fratelli che attendono di vedere il Suo volto
- scopro che nell’incontro con Lui ricevo dallo Spirito uno sguardo nuovo, misericordioso, originale, vivo…
Tutto il resto dipende da questo…
Allora se oggi sono suora, sono suor Graziella, sono una Suora Francescana Angelina, è solo perché quando ho iniziato ad arrendermi a questo amore e a non vivere più con la paura di essere chiamata proprio io, ma con la gioia di essere scelta proprio io… ho trovato qui, tra le Francescane Angeline, la mia casa. Ma questa è un’altra storia!
Vi saluto con una Parola che qualche anno fa il Signore ha fatto risuonare per me:
“Dove ha diretto i suoi passi il tuo amato,
perché lo cerchiamo con te?” Ct 6,2
Buon cammino!