Mi chiamo Fabiola, ho 26 anni, sono di origine siciliana, sono un’infermiera, vivo a Bologna. Sono sempre stata una ragazza credente, inserita in parrocchia tra catechismo e gruppo giovani, la tipica brava ragazza di fede. Ho sempre frequentato la Chiesa fin da piccola ma non pensavo di fare le cose di Dio senza Dio.
Nel 2017 ho vissuto un periodo personale molto difficile, pensavo che il mondo mi crollasse addosso, che tutti ce l’avessero con me senza una via d’uscita nonostante credessi in Dio. Mi sentivo provata, interiormente avevo la sensazione di essere in un baratro, di non potercela fare, di sprofondare, di volermi aggrappare a qualsiasi cosa ma niente mi dava pace e/o mi appagava.
È in questo buio che è arrivata la luce: un invito da parte di un’amica per partecipare al Corso Zero ad Assisi. In realtà, desideravo da un po’ di tempo visitare questa città quindi ignara di ciò che poteva essere il corso, ho accettato l’invito per poter fare la turista e, per la prima volta sono approdata ad Assisi, ho conosciuto il mondo francescano grazie ai frati e alle suore.
Era il marzo 2017 quando ho partecipato al Corso Zero, quando la mia vita e la mia fede hanno avuto una svolta importante perché quello che io percepivo come fallimento e buio, per il Signore era la via di salvezza.
Dio mi stava parlando usando il mio linguaggio, mi sono sentita presa per mano, qui ho capito che “Dio mi ha preferito alla non esistenza”. Forse per la prima volta, grazie a questo corso, ho incontrato il Signore, io non ho fatto nulla, il Signore ha guardato la mia vita, Lui ha fatto il primo passo, mi aspettava lì, ha ascoltato il mio desiderio (voler visitare la città di Assisi) ma ha operato a modo Suo.
Gli occhi del Signore hanno incrociato i miei durante l’adorazione davanti al crocifisso di San Damiano, quegli occhi aperti erano rivolti verso me, mi stavano parlando e non potevo essere indifferente a questo sguardo.
Il Signore si è fatto incontrare così, nella mia debolezza, nella mia fragilità, nei miei fallimenti, nel mio vittimismo, nel mio buio, mi ha mostrato di avere un amore immenso e fedele verso di me.
Andare ad Assisi mi ha messo nel cuore quel desiderio di conoscere meglio e più affondo San Francesco, mi affascinava tanto vedere come questo ragazzo ha deciso di lasciare tutto e di seguire il Signore e, da allora, ho cominciato a mettermi anche io in cammino.
Il vero cammino me l’ha insegnato l’esperienza della marcia francescana vissuta nel 2018 con la regione Sicilia, camminare nei luoghi della mia terra natìa mi ha spalancato il cuore e mi ha smosso i piedi, mi ha scomodato e mi ha costretto ad andare in profondità, non rimanere in superficie ma andare in quelle porte chiuse del mio cuore.
È grazie a questa esperienza che ho conosciuto per la prima volta le suore francescane Angeline, in particolare è stata importante la presenza di suor Margherita che si è fatta compagna di cammino, lei mi ha sostenuto nei tratti più difficili perché durante il cammino la strada mi ha messo davanti salite e discese inaspettate.
Da questo momento ho iniziato a frequentare le suore Angeline, in particolare casa Laudato sii ad Assisi, ho partecipato ad altri corsi e iniziative per giovani, non potevo più essere indifferente all’incontro avuto con il Signore e così ho scelto di camminare con Lui, di mettere da parte me stessa per farGli spazio.
Grazie alla disponibilità e all’accoglienza di questa fraternità, il mio cammino di fede si è fatto sempre più serio e più profondo. Quel Dio che avevo incontrato anni prima, si è mantenuto fedele, non mi ha imposto niente, mi ha reso una figlia libera, mi ha fatto sperimentare che mettendo Dio al primo posto nella mia vita, tutto il resto era al posto giusto.
Il Signore mi ha fatto camminare tanto, nonostante la fatica, mi ha stravolto e mi ha fatto fare passi per me impensabili, con la Sua fedeltà mi ha cambiato la vita e mi ha resa più ricca, piena di gioia, con una vita bella degna di essere vissuta ogni giorno. Come i Magi, il Signore mi ha invitata a mettermi in cammino e a seguire la stella, a fare “Piccoli Passi Possibili”.
Riconosco di aver ricevuto tanta grazia di Dio anche attraverso gli insegnamenti di Madre Chiara Ricci, fondatrice delle Angeline. In particolar modo, l’esperienza vissuta a Castelspina, dal 5 al 7 novembre 2021, luogo dove tutto ebbe inizio, dove si è formata la spiritualità di madre Chiara, e luogo che ha visto nascere la prima fraternità Angelina, mi ha permesso di conoscere più da vicino la storia di questa donna, il suo stile di vita e la sua vocazione.
Madre Chiara mi insegna a guardare a Dio in ogni cosa, come lei, ogni giorno, prego la Parola di Dio quotidiana, un momento diventato indispensabile per poter incontrare il Signore, così come la consapevolezza che per me l’altro, soprattutto lo sperimento a lavoro nei pazienti, è presenza di Dio.
Madre Chiara ha incontrato il volto di un Dio Provvidente, Lui che si prende cura di me, infatti se oggi riesco ad ascoltare i desideri del mio cuore e capire cosa voglio lo devo al Signore che piano piano con tanta pazienza mi aiuta a far venire fuori il meglio di me, mi aiuta a prendere delle scelte sovrane che danno spessore alla mia vita.
La vita di Madre Chiara mi lascia la sensazione di conoscere questa donna da tanto tempo, di ritrovarmi nel suo modo di essere-fare-pensare e mi spinge a desiderare di vivere il Vangelo con la consapevolezza che “Dio sa quello che fa”. Lei si fidava tanto di Dio, lo testimoniava con la sua vita e con abbandono fiducioso mi invita a fare lo stesso anche a me. Lei aveva un cuore umile, era per le piccole cose ed è proprio nella piccolezza che Dio si manifesta.
Ringrazio il Signore per questa testimonianza di vita, un esempio da tenere vivo, una spiritualità che ritrovo sempre nelle suore francescane Angeline che mi accompagnano e mi accolgono come se fossi a casa. Oggi sento nel cuore la gioia, la gratitudine e la consapevolezza di essere figlia amata di Dio, come Madre Chiara, mi sento tanta fortunata ad aver incontrato il Signore e desidero che ogni persona possa avere questo incontro, basta volerlo, essere disponibile e aprire il cuore al nuovo. Camminando ho compreso che “Dio non esaudisce i miei desideri ma realizza le sue promesse” se io Glielo permetto: Dio mi stupisce.
E allora a te che leggi buon cammino!
Fabiola