Continuiamo, anche questo mese, a prendere spunto dalle memorie e dalle testimonianze raccolte su madre Chiara per approfondire la sua conoscenza e vedere insieme il suo modo di vivere la fede e il proprio rapporto con Dio.
Leggiamo insieme il racconto di suor Candida che, attratta dalla vita religiosa e dal carisma francescano, conobbe madre Chiara e decise di entrare nelle suore francescane Angeline.
Candida visse a Castelspina per meno di un anno, i mesi in cui si preparò alla vestizione. Nella sua testimonianza trapela un’immagine molto tenera della fondatrice, che lascia trapelare tutto l’amore e la cura che madre Chiara doveva avere nei confronti delle sue figlie, in particolare delle più giovani che si trovavano all’inizio della loro vita religiosa.
L’incontro con la Madre non lo saprei esprimere. Mi accolse maternamente … Mi trattò con tanta affabilità che mi incantava … Anche quando doveva fare il rimprovero non lo faceva pesare.
Ma ciò su cui ci soffermiamo oggi è un ricordo particolare di suor Candida:
Non ho conservato nessuno scritto, salvo una immagine di Gesù Crocifisso scritta da lei [Madre Chiara] il giorno della mia Vestizione Religiosa, il giorno sacro delle Stimmate di S. Francesco, 17 settembre 1896: “Guarda questo Crocifisso di frequente e poi medita le sue pene per cinque minuti; ciò farà tanto bene all’anima tua”
L’immagine e la frase di cui scrive Candida le sono donati da madre Chiara per un giorno speciale, quello della vestizione, che segna l’inizio della vita religiosa della giovane suora. Nel cuore della fondatrice c’era quindi sicuramente l’intento di lasciare un ricordo che potesse essere una guida lungo il cammino che Candida si apprestava a fare.
Possiamo dire con certezza che la preghiera era al centro della vita di madre Chiara e un posto speciale doveva avere per lei la preghiera davanti al Crocefisso. Rivolgere a Lui lo sguardo e meditare sulla Sua passione deve averla aiutata e sostenuta lungo tutta la sua vita; in Cristo madre Chiara ripose le sue gioie e i suoi dolori, certa di non essere mai abbandonata e di trovare in Lui guida, aiuto e conforto.
Per questo diventa ancora più significativo che faccia dono di questo insegnamento a suor Candida nel giorno in cui inizia la sua vita da religiosa.
Colpisce anche un altro dettaglio: guarda … di frequente e poi medita … per cinque minuti. Non è necessario dedicare tempi lunghi alla preghiera, bastano pochi minuti vissuti con fedeltà nel quotidiano (di frequente). Possiamo vedere in questo uno stile di preghiera che probabilmente madre Chiara aveva fatto suo: nelle attività che avranno riempito la sua giornata ogni momento era un buon momento per fermarsi e pregare cinque minuti.
La preghiera nutriva la sua vita. Madre Chiara si mise alla scuola di Gesù, che ha sempre pregato lungo tutta la sua esistenza terrena.
Come ci ricorda papa Francesco:
anche nei momenti di maggiore dedizione ai poveri e ai malati, Gesù non tralasciava mai il suo dialogo intimo con il Padre. Quanto più era immerso nei bisogni della gente, tanto più sentiva la necessità di riposare nella Comunione trinitaria, di tornare con il Padre e lo Spirito.
E questo insegnamento madre Chiara lo dona anche a te oggi: nella vita spesso frenetica e piena di impegni, rivolgi lo sguardo a Dio di frequente e donagli cinque minuti del tuo tempo.
La preghiera è uno strumento fondamentale per curare il nostro rapporto con Dio e sostenere la nostra fede. Gesù, infatti, ci insegna a pregare e si fa lui stesso intercessore per noi presso il Padre.
Ci ricorda papa Francesco:
Un giorno vissuto senza preghiera rischia di trasformarsi in un’esperienza fastidiosa, o noiosa: tutto quello che ci capita potrebbe per noi volgersi in un mal sopportato e cieco destino. Gesù invece educa all’obbedienza alla realtà e dunque all’ascolto. La preghiera è anzitutto ascolto e incontro con Dio. I problemi di tutti i giorni, allora, non diventano ostacoli, ma appelli di Dio stesso ad ascoltare e incontrare chi ci sta di fronte.
Il cammino quotidiano, comprese le fatiche, acquista la prospettiva di una “vocazione”. La preghiera ha il potere di trasformare in bene ciò che nella vita sarebbe altrimenti una condanna; la preghiera ha il potere di aprire un orizzonte grande alla mente e di allargare il cuore.
In questo tempo di Quaresima, tempo particolarmente favorevole alla preghiera, vogliamo metterci alla scuola di madre Chiara e di Gesù per far consolidare, rifiorire o semplicemente nascere in noi l’abitudine alla preghiera, affinché la nostra vita assuma un sapore nuovo, di pienezza e di gioia.
Puoi leggere la catechesi completa di papa Francesco su “Gesù maestro di preghiera” al link https://www.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2020/documents/papa-francesco_20201104_udienza-generale.html