LA PORTA

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

Lc 1, 26-28

Eccoci all’incontro con la Parola di Dio. Una Parola che oggi, in questo giorno di festa grande per tutta la Chiesa, ci pone sulle soglie di un’umile casa di Nazareth: la casa di Maria. Oggi la celebriamo come la Tutta Bella, la Piena di Grazia. E’ il dono che Dio ha voluto fare all’umanità per permettere a una semplice e giovane ragazza di poter dire il suo sì al sogno di Dio, nella più completa libertà. Dio ha voluto fare (anzi, ri-fare) Alleanza con l’uomo; ma ha desiderato che quest’Alleanza non fosse qualcosa di imposto, di calato dall’alto, ma che divenisse segno del desiderio più intimo dell’umanità.

Eccoci allora di fronte ad una porta.

La porta di casa non è solo un oggetto. La porta tante volte può diventare quello spazio di decisione se porre un limite o creare una possibilità.

Possibilità di un tempo di intimità, di silenzio, di solitudine. Gesù stesso, nel Vangelo di Matteo,  ci insegna un modo per vivere la bellezza dell’intimità nel dialogo con la Parola di Dio:

Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto. (Mt 6,6)

 

Possibilità si vivere con trepidazione l’attesa di un incontro: davanti a una porta quanti pensieri abitano la nostra mente! Sogni, desideri, parole da dire e volti da incontrare.

Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. (Ap 3, 20)

 

Davanti alla porta di una casa di Nazareth è avvenuto l’evento che ha cambiato per sempre la storia di ogni uomo… che ha cambiato per sempre la mia e la tua vita!

La porta di quella casa è diventata testimone di un incontro tra una semplice ragazza e l’arcangelo Gabriele. Le parole dell’angelo devono aver stupito non poco Maria: “Rallegrati!” … “il Signore è con te” … “Non temere!” … “concepirai un figlio … lo chiamerai Gesù”. (cfr. Lc 1, 26-38)

Parole che hanno sì segnato la storia, ma che risuonano ancora oggi nella vita di ogni persona disposta ad accogliere l’annuncio sconvolgente del vero volto di Dio: Gesù, il “Dio che salva”.

è l’annuncio dell’amore di Dio che si fa Carne e che possiamo toccare, che ci raggiunge fino negli abissi più profondi delle nostre solitudini, che solo attende la nostra risposta, libera e attiva.

Sono queste le parole del Card. Pierbattista Pizzaballa (Patriarca Latino di Gerusalemme) che, parlando dell’esperienza della Vergine Maria, così continua:

A Dio che vuole salvare, corrisponde Maria che vuole diventare madre. Forse dimentichiamo anche questo. L’obbedienza di Maria non è passività. Siamo così abituati a parlare e contemplare il “sì” della Vergine, da pensare, a volte, che Ella si sia limitata ad accogliere la volontà di Dio, a diventarne una sorta di mera esecutrice. Maria, invece, entra nel disegno di Dio e lo fa proprio, lo condivide, lo “sposa”, come dimostra la visita a Elisabetta. Dopo l’annuncio dell’angelo, Ella si mette subito in viaggio, per rendersi conto di quanto l’angelo le ha annunciato, per prendere parte a quel disegno di salvezza, che è ora diventato anche suo, e al quale Ella parteciperà, nel modo che le è proprio e con i suoi tempi. Il “sì” di Maria, dunque, non va letto solo come l’accoglienza del disegno di Dio, ma come una positiva volontà, come una decisione di partecipare alla salvezza del mondo.

La porta della casa di Nazareth diventa allora il luogo dove si compie in Maria la scelta di rispondere al desiderio di Dio di salvare l’uomo, vivendo con coraggio il proprio desiderio di essere madre.

E le porte delle nostre case quale significato assumono? Attraversando quella porta quale messaggio di salvezza sono chiamato oggi a portare a chi vi abita? E uscendo, ho il coraggio di testimoniare la possibilità di una vita nuova, gioiosa, che si fa dono per gli altri?

Sempre il Card. Pizzaballa ci ricorda che

La fede, […] è forza di cambiamento. Come Francesco d’Assisi, questo mondo noi non vogliamo solo amarlo, noi vogliamo salvarlo. Per il Cristiano, amare vuol dire salvare, anche a costo della vita. Il cristiano non si rinchiude in una sorta di devozionismo sofisticato, non si spaventa delle divisioni, dei rifiuti, delle persecuzioni. La sua fede non viene meno a causa della presenza del male nel mondo. Al contrario, egli è costitutivamente aperto alla vita del mondo, vuole trasformarlo, e diventare costruttore attivo del Regno.

 

Anche Madre Chiara, nella costante ricerca della volontà di Dio, è stata costantemente animata da una grande passione per la vita. Passione che si è concretizzata in parole di conforto; in gesti di cura e di accoglienza; in scelte coraggiose che l’hanno portata a perdonare e a riporre solo in Dio la sua fiducia:

In te Domine speravi

Tu, Signore, sei la mia speranza e la mia fiducia.

Sulla porta della casa di Castelspina attendeva e accoglieva le sorelle, facendo gustare loro tutto il calore di una vera madre, che è capace di prendere per mano nei momenti di difficoltà, ma anche custodire da lontano il cammino lungo le strade della vita.

In questo tempo di attesa del Natale lasciamoci allora incontrare dagli sguardi materni della Vergine Maria e di Madre Chiara e affidiamo alla loro intercessione il nostro cammino, per gustare la sapienza di chi ha saputo tenere lo sguardo fisso sulla vera Porta che dona la salvezza: Gesù Cristo!

Buona Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria e buon cammino a tutti!

 

 

Preghiera per te, giovane, che sei alla ricerca della volontà di Dio sulla tua vita

Signore, tu hai condotto Madre Chiara per le strade della vita,

trovando in lei una disponibilità piena a seguirti dovunque la chiamavi.

Aiuta anche me, tu che sei il maestro,

a seguirti lungo la strada che mi indichi.

Tu mi chiedi di imitarti, per raggiungere la mia pienezza.

Cosa farò? Come mi comporterò?

Solo tu sai la risposta, solo tu se la fonte.

Per intercessione di Madre Chiara, ti prego:

guidami dovunque mi vuoi e ti seguirò;

dammi la tua forza, e ti aiuterò;

illuminami e sarò luce;

liberami, e sarò cammino anche per altri.

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