È una persona bella perché irradia quella purezza e quella luce che sono il riflesso dello splendore di Dio. […] È una persona bella perché la santità interiore si manifesta all’esterno rendendo bello il sorriso, vivo lo sguardo, dolce e carezzevole il viso, affascinante il modo di aprirsi con gli altri.
(La santità – Le cose ordinarie in modo straordinario)
Rebecca nasce il 12 gennaio 2010 dopo una gravidanza difficile e un parto molto complesso definito fin da subito “prodigioso”.
La piccola è solare e contagia tutti con il suo sorriso e lo “spirito vulcanico” come testimoniano le sue maestre dell’asilo: “Con i tuoi occhi grandi ed espressivi osservavi tutti e in particolare scrutavi noi insegnanti per capire se potessimo essere per te un punto di riferimento. Con il tuo viso bello e simpatico hai saputo infondere simpatia in tutti noi e farti proteggere e coccolare anche dai bambini poco più grandi di te”.
Il suo primo disegno è un cuore per mamma e uno per papà: “già allora ci stavi insegnando che nella vita non c’è nulla di più importante che l’amore e il saper amare!”.
A tre anni Rebecca impara il Padre Nostro. A messa, infatti, è sempre irrequieta ad eccezione del momento in cui si recita la preghiera: sale in braccio al papà per ripeterla insieme.
Mentre Rebecca cresce, aumenta anche la sua sensibilità, nella quale prova compassione per chiunque non sta bene. La madre riguardo questa attenzione verso i più deboli esprime al marito: “Speriamo che riesca poi a costruirsi anche una corazza per vivere con giusta attenzione questa sua sensibilità e così avere la forza di affrontare anche l’inevitabile ingratitudine che purtroppo incontrerà”.
Il 24 giugno 2013 accade un fatto particolare: Rebecca e la mamma devono svolgere alcune commissioni in macchina. Prima di essere allacciata al seggiolino in macchina abbraccia il papà con grande affetto e gli dà un bacio, ma dopo aver percorso pochi metri la macchina torna indietro perché la piccola insiste molto nel volerlo salutare nuovamente. Dopo qualche varie coccole col papà la macchina riparte e Rebecca dice alla madre: “Mamma, adesso io dormo, ma ricordati che saremo per sempre amiche!” e alza il pollice come fa solitamente con gli amici dell’asilo. La madre le risponde di dormire perché la strada sarebbe stata lunga. Dopo pochi chilometri, a causa di un grave incidente stradale, Rebecca subisce un grave trauma e dopo due giorni, mercoledì 26 giugno, sale al Cielo nel “posto preparato per lei nella Casa del Padre, da tutta l’eternità” (cfr Gv 14).
Nei giorni del ricovero in ospedale Rebecca dona il suo cuore, fegato e reni ad altri quattro bimbi. “Il chicco di grano non è caduto a terra invano, perché accettando di “morire” ha portato abbondante frutto” (cfr Gv 12,24-25).
(fonte: https://www.gruppomariaportadelcielo.it/i_nostri_angeli/Rebecca_Colombano/Rebecca_Colombano.html)