CLAUDIO CONTARIN: LUI, GLI AMICI E DIO

[…] e se Cristo è il salvatore, unico e insostituibile, tutta la storia umana diviene storia di salvezza, cioè un succedersi di avvenimenti che, nella mente di Dio, Creatore e Padre, sono ordinati a realizzare la salvezza di tutti e di ciascuno.

La santità – Le cose ordinarie in modo straordinario

 

Claudio nasce a Bassano del Grappa il 28 settembre 1988. È il secondo di 5 fratelli. Cresce in una famiglia cristiana dove mamma e papà, Alberto e Alessandra, lo educano alla religione cattolica.

Gioca a calcio nella squadra del paese, è molto introverso ma ha molti amici, gli piace stare in compagnia, ama la discoteca e fare festa fino a tardi. Si diploma all’istituto tecnico e va a lavorare con il padre nel suo studio di fotografia.

 

Claudio però oltre alla vita sociale coltiva una vita interiore profondissima: “[…] faceva riflessioni come un teologo, e si rivolgeva a Gesù, alla Mamma e al Papà (del Cielo) con una naturalezza straordinaria. Tutto ciò che succedeva, le riflessioni, le preghiere, i ringraziamenti, gli aiuti…li raccoglieva tutti nel suo diario.”  

Una cosa curiosa è il modo con cui si firma nel diario:

Claudio e tutti noi.

 

Claudio nel diario racconta anche delle partite di calcio, delle vittorie e delle sconfitte:

Aiutami a non mollare. A far giocare la palla col cuore, a giocare a calcio come Te e con Te.

 

 

Claudio si distingue per il suo carattere mite e per il modo in cui vive la sua vita in maniera piena. Nel suo diario si trovano infatti delle scritte:

Essere un cristiano grintoso e gioioso! Così dimostreremo che crediamo realmente nella Tua enorme misericordia.

Claudio prega da solo, creando un rapporto unico e speciale con Gesù e con i genitori del cielo fino ad arrivare ad essere migliori amici. Prega per coloro che vivono sulla terra chiedendo l’intercessione dal cielo.

Papà Alberto racconta: «Sono entrato un giorno nella sua camera e l’ho visto in ginocchio a pregare, ma si è subito alzato, quasi dispiaciuto di essere stato scoperto».

 

Pregando conosce e parla anche con madre Teresa, si accorge concretamente di quanto fossero state difficili le vite dei lebbrosi, così soli. Scrive che ascoltando quei racconti gli viene voglia di raccogliere cappa e sandali e andare lì in mezzo a quelle persone, a provare come può dare loro un sorriso.

Claudio si entusiasma di fronte alla bellezza della natura, come dono del Signore:

Camminavo per la via. Ad un tratto una luce rossa come il tramonto illumina l’orizzonte. Ascolto il mio cuore: sensazioni vere, emozioni gioie e grinta di vivere. E lì, davanti a me, un cuore rosso che batte (…) Mi avvicinai ad esso e guardandolo bene vidi una corona di spine che tutto attorno lo perforava, ad ogni battito lo trafiggeva sempre di più. E Lui così soffriva.

 

Per Claudio ringraziare era una parte fondamentale della sua vita, lo faceva per tutto.

Una sera, a 19 anni, in macchina con gli amici fa un incidente stradale e sale al cielo. Claudio viene trovato con un rosario in tasca. Ci ha lasciato il suo diario pieno di vita, da prendere come esempio da imitare.

Come lui diceva:

…Da fuori, mostrare sempre un gran sorriso, grinta, voglia di vivere e aiutare gli altri!

 

 

Fonti:

https://www.focolaredellamadre.org/it/rivista-hm/articoli/santi/13802-claudio-contarin

https://youtu.be/VL0Z3v2yhDM

https://youtu.be/ij0-bawHhxo

Bookmark the permalink.

Comments are closed.