Ciao a te che per la volontà di Dio ti sei ritrovato a leggere queste poche righe!
Io sono Fausta, una studentessa-lavoratrice di un paesino sperduto della Toscana, ho 22 anni e da quattro mesi il Signore mi ha donato la grazia di poter riconoscere la bellezza della fede cristiana ed iniziare a viverla a pieno nella mia vita.
Una grazia immensa considerato il mio passato da atea polemizzante e profondamente in collera con l’esistenza ed il creato. Nonostante il cuore chiuso che mi ritrovassi, in una famiglia di cristiani, seppur non praticanti, è difficile non imbattersi in qualche discussione sui santi o sulla pseudo-teologia spicciola. Dio è sempre stato nella mia vita, aspettando che lasciassi uno spiraglio in quella nube di rabbia e amarezza. Solo adesso riconosco che il Suo amore ha potuto agire in me oggi anche grazie al fascino delle vite dei santi, testimonianze fortissime di cambiamenti radicali. Ricordo che, quando mi ritrovai a studiare la vita di San Francesco al liceo, rimasi sbalordita: “Come può un ragazzo che aveva tutto cambiare in modo così radicale nel giro di così poco tempo?”. Nonostante non credessi era impossibile non vedere che qualcosa avesse agito nella sua vita, qualcosa di così forte da portarlo a lasciare tutto quello che era il suo vecchio contesto, fatto di eccessi ed edonismo.
Ho deciso di partecipare al corso “La via del sogno” per poter conoscere Francesco con occhi nuovi, occhi che finalmente riconoscono in quel cambiamento radicale l’agire di Dio nel cuore degli uomini. E quando desideri qualcosa con il cuore aperto il Signore ti dona sempre di più di quanto tu possa mai aspettarti: non solo ho conosciuto Francesco con occhi nuovi ma ho potuto conoscere e riconoscere l’agire di Dio nella vita di tutti coloro che erano al corso: ragazze, ragazzi, sorelle e me stessa.
Da questa esperienza mi porto a casa il cuore pieno di gioia per i doni che Dio ci fa quando gli lasciamo spazio; mi porto a casa la consapevolezza che Dio ci purifica con dolcezza, rispettando tempi e limiti, così che possiamo realizzare i nostri sogni non secondo una logica umana (dell’egoismo) ma secondo una logica di salvezza (divina, misericordiosa, di dono e servizio) che guarda all’oltre.
Author: editor_GAMC
Nel mese di giugno affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Domenico, Oxana, Ivana, Enza, Maria Grazia, Giorgio, Michele, Stefania, Vincenzina, Aladina, Maria, Enrica, Daniela, Luciano, Sara, Enza, Dina, Stefano, Sandro, Giuseppe, Giulia, Debora, Leone, Alessia, Assunta, Alessandro, Lorenzo, Daniele, Fabiana, Cristian, Ornella, Mariama, Lorenza, Omar, Nisa, Fabio, Amalia, Rita, Daniele, Marida, Fabrizio, Filippo, Federica. Angelica, Gloria, Claudio, Rinaldo, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Maria, Samuele, Rachele, Vincenzo, Bruno, Irma, Francesco.
MARCO GALLO: UNA VITA ALLA RICERCA DEL MISTERO
Forse che lo Spirito Santo può inviarci a compiere una missione e nello stesso tempo chiederci di fuggire da essa, o che evitiamo di donarci totalmente per preservare la pace interiore? Tuttavia, a volte abbiamo la tentazione di relegare la dedizione pastorale e l’impegno nel mondo a un posto secondario, come se fossero “distrazioni” nel cammino della santificazione e della pace interiore. Si dimentica che «non è che la vita abbia una missione, ma che è missione».
(Papa Francesco, GE 27)
La vita è più forte della morte
Ecco le testimonianze di due partecipanti al Triduo Pasquale a Casa Laudato Sii!
Ciao! Mi chiamo Giulia, ho vent’anni e vengo da Cantù, in provincia di Como. Studio architettura a Milano e sono un’educatrice dei preadolescenti in una delle parrocchie della comunità pastorale che frequento abitualmente anche per seguire gli incontri con i giovani. Negli anni delle superiori mi sono riavvicinata al Signore con il desiderio di essere felice e incontrare sguardi sereni. Ho deciso di scendere ad Assisi dopo aver rifiutato ben due inviti. Il primo è arrivato qualche settimana prima del Triduo Pasquale da mia sorella maggiore, il secondo da suor Sara a pochi giorni dall’evento. Dopo qualche ora passata a pensare alla mia decisione ho preso il telefono e ho scritto a suor Sara per dirle che avevo scelto di partecipare al Triduo Pasquale, in quel momento non potevo rimandare la mia Pasqua del Signore per gli impegni universitari. Avevo bisogno di fermarmi, stare in silenzio, approfondire la fede e crescere nella relazione con il Signore e con coloro che avrei incontrato in casa Laudato Sii. Una delle parole che mi è risuonata più volte durante le catechesi è fiducia: fiducia di Colui che fa nuove tutte le cose, fiducia di Colui che lascia libero l’uomo di scegliere per la sua vita. Gesù sperimenta la fiducia del Padre sulla croce, Lui che non era peccatore conosce e accoglie i nostri peccati e con un grido di fiducia si consegna a Dio, un atto di abbandono filiale. Ho sperimentato l’amore di Gesù, Colui che ci fa vedere come si ama, vive l’abbandono nell’orto degli ulivi come sulla croce ma non la disperazione. Ogni giorno delle fatiche richiedono uno sforzo intenso e siamo chiamati a vivere la lotta, la stessa che Gesù ha vissuto nel Getsemani; si sente solo, non ha via di fuga, racconta della sua difficoltà nell’accogliere la volontà del Padre, poi si abbandona alla lotta fidandosi di Dio.
Qui la mano, Dio! #4 – La mano che salva
Caro giovane, buona Pasqua! “Ma non è già passata?” domanderai… Fino al 5 giugno, solennità di Pentecoste, siamo nel Tempo di Pasqua, per cui ancora possiamo annunciarci a vicenda: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”
Riprendendo il nostro cammino “Qui la mano, Dio!” vogliamo questo mese metterci davanti alla mano (di Dio) che salva. Abbiamo contemplato la mano che crea scoprendo il volto del Dio Creatore; poi le mani ferite di Gesù che ci hanno rivelato il volto di un Dio che soffre con te; in questo mese, ancora profondamente immersi nella gioia di Pasqua, contempleremo la mano che salva. I salmi sono pieni di riferimenti alla mano salvatrice di Dio o all’interno di un contesto di supplica in cui l’orante in una situazione di pericolo invoca Dio di essere salvato, o in un contesto di lode e ringraziamento per l’avvenuta salvezza.
Nel mese di maggio affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Fabrizio, Debora, Leone, Alessia, Assunta, Alessandro, Lorenzo, Daniele, Fabiana, Cristian, Ornella, Mariama, Lorenza, Omar, Nisa, Fabio, Amalia, Rita, Daniele, Marida, Maria, Federica, Claudio, Rinaldo, Tiziana, Maria, Stefania, Lorena, Sara, Ivana, Enza, Giorgio, Dina, Vittorio, Elisabetta, Carlo, Aladina, Michele, Mariagrazia, Daniela, Luciano, Costanza, Dolores, Armido, Anna, Simona, Alessio , Enzo, Rachele, Paola, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Martha.
Voglio vedere il tuo volto
Ecco le testimonianze di tre partecipanti al percorso online Voglio vedere il tuo volto
Ciao, sono Eleonora, una ragazza di 22 anni! Sono originaria della provincia di Treviso ma al momento mi trovo in Scozia, dove frequento l’università (ancora per poco, tra una settimana consegno la tesi!). Studio Film & Media, una roba un po’ particolare. Sono qui per parlarvi nel mio piccolo dell’esperienza che ho vissuto con il corso Voglio vedere il Tuo volto. Mia sorella aveva ricevuto l’invito su whatsapp e la cosa ha incuriosito molto anche me: visto che siamo in un tempo speciale (quello quaresimale) ero alla ricerca di occasioni e momenti che mi aiutassero a dedicare più tempo alla mia relazione con Papà, Dio Padre. A parte la simpatia delle suore – che secondo me sono una vera forza della natura! – il corso si è rivelato effettivamente uno strumento utile per mettere a fuoco certe cose nella relazione con me stessa, con gli altri e con Dio, lasciandomi molto spazio sia per la preghiera personale che per momenti fecondi di condivisione. È sempre bello vivere in comunità la fede e questa è stata un’occasione per farlo, cosa per nulla scontata per me che vivo nel Regno Unito, a maggioranza protestante. Nella sua semplicità, il corso mi ha “costretta” a fare spazio alla meditazione e questo ha innescato un desiderio ancora più grande di vivere la Quaresima in modo nuovo, speciale, riconoscendo che è un momento unico durante l’anno in cui sperimentare l’amore e la misericordia di Dio!
Nel mese di aprile affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Andrea, don Giuseppe, Pinuccia, Simone, Carlo, Martha, don Claudio, Paola, Claudio, Rinaldo, Debora, Leone, Alessia, Assunta, Alessandro, Lorenzo, Daniele, Fabiana, Cristian, Ornella, Mariama, Lorenza, Omar, Nisa, Fabio, Amalia, Rita, Daniele, Marida, Franco, Mariagrazia, Daniela, Luciano, Maria, Sandra, Aladina, Ivana, Sara, Michele, Stefania, Antonio, Dina, Giorgio, Enzo, Giovanni.
e dei piccoli: Milo, Arianna, Alessandro, Alice, Martina, Carlo, Claudietta, Massimo, Martin, Aladina.
FRANCESCA PEDRAZZINI: MAMMA OLTRE IL MISTERO DELLA MORTE
Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. Tutto può essere accettato e integrato come parte della propria esistenza in questo mondo, ed entra a far parte del cammino di santificazione. Siamo chiamati a vivere la contemplazione anche in mezzo all’azione, e ci santifichiamo nell’esercizio responsabile e generoso della nostra missione.
(Papa Francesco, GE 26)
Francesca Pedrazzini nasce il 24 gennaio 1974 a Milano.
Fidati, Dio sa quello che fa!
Ciao, mi chiamo Mariachiara, ho 30 anni e vivo in provincia di Milano.
Nella vita sono un’insegnante di matematica e scienze alla scuola secondaria di I grado… anche se mai avrei immaginato di diventarlo!!
Sono sempre stata una ragazza credente e desiderosa di coltivare la propria fede, tuttavia, il mio percorso da ragazzina e poi adolescente in parrocchia, non è stato molto fortunato… l’ambiente del mio oratorio era molto “chiuso” e io non sono mai riuscita a costruire legami e relazioni forti nelle quali crescere insieme. Tuttavia, in me sentivo come un “fuoco” che mi spingeva ad uscire fuori dagli schemi e a cercare quel Dio che tanto mi attirava. Così, dai 18 anni ho iniziato a vivere alcune esperienze diocesane per i giovani (esercizi spirituali in Avvento e in Quaresima, campi servizio Caritas, coro giovani diocesano, GMG, ecc.). Sono state tutte esperienze che mi hanno aiutato ad aprire lo sguardo e ad accorgermi delle mille possibilità che esistevano al di fuori di quel contesto paesano che mi era così stretto.