Le condizioni di salute di: Pietro, Sabrina, Francesca, Amalia, Beatrice, Dario, Rita e sua figlia, Giovanni, Pasquale, Maria, Simone, Monia, Giulia, Alba, Giovanna, Salvatore, Michelangelo, Iris, Chiara, Giuseppe, Lorenzo, Cristian, Anita, Amalia, Agnese, Rita, Giselda, Stefano, Marilena, Piero, Antonella, Carlo, Maria Teresa, i piccoli Alessandro e Martina.
La famiglia di: Patrizia e Luigi.
I desideri di: Chiara e Andrea.
La vita di: Elena e i suoi bambini, Daniela, Rita.
Milano
Lucia
Mi chiamo Lucia e ho avuto la fortuna di avere con me la lampada di madre Chiara nei giorni seguenti la stupenda esperienza di Castelspina. Ogni volta che accendevo la lampada ricordavo i bei momenti vissuti e le parole piene di speranza ascoltate in quei giorni. Questo mi ha molto aiutata a ritrovare il Volto del Signore nelle Parola letta nei miei momenti di preghiera.
Quello che mi manca è la fiducia in Dio, nel suo desiderio di felicità per me. Questo l’ho capito anche grazie a madre Chiara Ricci. Quando la mia disperazione diventava troppo grande per essere sopportata, il mio sguardo si posava sulla luce della lampada di madre Chiara e mi richiamava alla memoria la sua frase: “Dio sa quello che fa”… la pace ritornava, si acquietava la tempesta dei miei dubbi e della mia paura. Placandosi la tempesta ecco che potevo finalmente tornare a sentire l’amore infinito di Dio per me, per la mia vita, per tutti noi.
Tavola realizzata da Annalisa Burchieri
Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.
Gen 17,1-7
Abramo aveva novantanove anni quando il Signore gli apparve e gli disse: “Io sono Dio onnipotente: cammina nella mia presenza e sii integro e io stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente”. Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e Dio gli parlò, dicendo: “Quanto a me, ecco il patto che faccio con te; tu diventerai padre di una moltitudine di nazioni; non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni. Ti farò moltiplicare grandemente, ti farò divenire nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te.”
Le condizioni di salute di: Giovanna, Franco, Marina, Natalina e suo marito, Francesco, Matilde, Federica, Maria Rosa, Lia, Monia, Pietro Lorenzina, Simona, Mauro, Giovanni, Marcello, Lucia, Alex, Patrizia, Bruno, Luca, Carlo, Maria Antonietta, Marco, Luigi, Filippo, Silvia, Linda, Nicola, Vincenza, Mattia, Noemi, Michele, Pinuccio, Giulia, Francesc0, Nadia, Pietro, Giuseppe, Cristian, Anita, Amalia, Agnese, Rita, Stefano, Daniele, Laura, Chiara, Antonella, Carlo e Maria Teresa, i piccoli Alessandro, Martina, Sara.
Le riflessioni sono tratte da: P. Curtaz, Il cercatore, lo scampato, l’astuto, il sognatore, San Paolo, 2016.
Gen 16,1-15
1 Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 2Sarài disse ad Abram: “Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli”. Abram ascoltò l’invito di Sarài. 3Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l’Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. 4Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei.
Le condizioni di salute di: Marina, Giovanna, Franco, Gianfranco, Bruno, Flora, Raffaella, don Franco, padre Roberto, Federica, Corrado, Alessandra, Iolanda, Ugo, Claudia, Valeriano, Giovanna, Alessandro, Maria Antonietta, Ada, Ernesta, Antonia, Francesco, Alessandra, Enrico, Maria, Danila, Giovan Battista, Michelino, Giada, Tina, Lucia, Giulio, Anita, Amalia, Agnese, Rita, Stefano, Daniele, Laura, Chiara, Antonella, Carlo, Maria Teresa, il giovane Francesco, i piccoli Alessandro, Martina, Pietro Maria, Michele, Rebecca, Stefano, Alessia.
In ognuno c’è qualcosa di prezioso che non c’è in nessun altro.
M. Buber
Esprimere la propria originalità in un percorso verso la pienezza di vita.
dal Documento preparatorio al Sinodo del giovani
Affrontare il concetto di “cammino” può essere importante e necessario durante questo tempo di preparazione verso il Sinodo dei giovani.
Cos’è un cammino? Come nasce? E soprattutto, perché il cammino nasce come percorso individuale e non uguale per tutti?
In aiuto ci giunge Martin Buber ne “Il cammino dell’uomo”, opera di estrema bellezza. Sviscerando le parole del suo capolavoro, è davvero possibile assaporare la grandezza di ogni cammino umano! E durante il cammino, riconoscere l’immenso dono di condividere il camminare con qualsiasi altro essere umano, con la consapevolezza che il proprio cammino è realmente unico e irripetibile.
Tavola realizzata da Annalisa Burchieri
