Ciao a tutti! Sono suor Marina, ho 88 anni e sono originaria di Monteleone Sabino in provincia di Rieti. Sono nata e cresciuta in una famiglia cristiana. Fin da piccola partecipavo molto alle iniziative della mia parrocchia. Nel mio paese era presente una fraternità delle suore francescane Angeline, erano parte attiva della comunità e in modo particolare si occupavano dei giovani. La loro realtà era molto bella e io vedendo le altre ragazze del mio paese frequentare attivamente, iniziai a partecipare alle attività che proponevano e vedevo che questa loro donazione ai giovani era un segno che il Signore mi voleva al suo servizio.
Nel mese di luglio affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Morena, Greta, Angiolina, Gigi, Alessandra, Lavinia, Anna, Carlo, Suor Ivana, Suor Paola, Luciano, Enrica, Nuccia, Maria, Daniela, Margherita, Mauro, Patrizio, Giovanni, Valerio, Bartolomeo, Alessia, Francesco, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Virginia, Fabiana, Francesco, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Nisa, Giselda, Amalia, Marida, Luigina, Kate, Stefano, Sandro, Daniele, Valeria, Viviana, Giancarla, Rachele e Vincenzo, Raffaella, Gianni, Andrea, Alessandra, don Claudio, Carlo, Anna Maria, Marta, Franca, Lucia.
CHIARA MARIA BRUNO: IL SORRISO VERSO DIO
In tale silenzio è possibile discernere, alla luce dello Spirito, le vie di santità che il Signore ci propone. Diversamente, tutte le nostre decisioni potranno essere soltanto “decorazioni” che, invece di esaltare il Vangelo nella nostra vita, lo ricopriranno e lo soffocheranno. Per ogni discepolo è indispensabile stare con il Maestro, ascoltarlo, imparare da Lui, imparare sempre. Se non ascoltiamo, tutte le nostre parole saranno unicamente rumori che non servono a niente.
(Papa Francesco, GE 150)
“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20)
Il Santo è lì estatico di fronte al presepio, lo spirito vibrante di compunzione e gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebra solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima.
(Vita prima, cap. XXX)
Benvenuti e bentornati a tutti in questa rubrica sui Centenari francescani, alla scoperta della bellezza che queste celebrazioni (che dall’anno scorso ci accompagneranno fino al 2026) raccontano.
Il primo Centenario, celebrato a novembre scorso, è quello della Regola bollata, documento che accompagna la vita di tutti coloro che, in un modo o nell’altro, rimangono affascinati da san Francesco e dal suo carisma. Tra questi, ci siamo soffermati a parlare dei giovani francescani, o Gi.fra, un gruppo di ragazzi che cerca di andare in contro al Signore proprio seguendo le orme del poverello di Assisi.
LA RETE E IL CAVALLO
Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: “La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. Risposero: “Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. Disse loro: “Ma voi, chi dite che io sia?”.
Mt 16, 13-15
Ci siamo lasciati nel mese di aprile con il profumo del nardo che ci ha parlato di un amore donato, un amore “sprecato”, un amore… risorto!
E proprio a partire dall’evento della Resurrezione incontriamo due oggetti che sembrano non c’entrare niente, ma che forse hanno molto da raccontarci: una rete e un cavallo.
LA VIA DEL SOGNO – PER ESSERE FELICE COME FRANCESCO
Ecco le testimonianze di due giovani che hanno partecipato al corso “La via del sogno” dal 17 al 19 maggio a casa Laudato Sii!
Sono Caterina, ho 26 anni. Un paio di settimana fa ho partecipato al corso “La via del sogno”. Quel weekend avrei dovuto fare tante cose. E tra l’incertezza di non avere le ferie, l’ansia per un esame imminente e quella resistenza intrinseca che mi blocca quando devo lasciare la mia comoda routine, fino all’ultimo sono stata indecisa se lasciarmi chiamare o meno. Chi mi conosce sa che nelle scelte non vado proprio fortissimo, ma posso dirmi grata per aver scelto di andare. Ho incontrato da vicino il giovane Francesco, un ragazzo che mi somiglia molto. Ho incontrato i miei desideri profondi, quelli a cui faccio fatica a dare una forma per paura che siano troppo grandi se associati alla mia persona, alle mie aspettative, ai preconcetti che mi sono costruita e che mi rendono la quotidianità più morbida. Ho incontrato e delineato i limiti che mi trattengono e ho deciso di tagliare quel filo che mi riconduce sempre alla paura. L’incontro e il coraggio sono le parole che scelgo di portarmi a casa, l’invito ad andare oltre, a rispondere alle provocazioni in cui mi imbatto, a vivere le domande che mi inquietano. Non avere la pretesa di accomodarmi nelle mie logiche, nelle sintesi di realtà che mi costruisco, ma seguire il modo in cui lo Spirito mi dà il potere di esprimermi. Infine, voglio ringraziare le Suore Francescane Angeline della Casa Laudato Sii che mi accolgono ad ogni ritorno, che poi, nel mio cammino, tramuta sempre in un punto di partenza.
Nel mese di giugno affidiamo queste intenzioni all’intercessione di Madre Chiara Ricci
Le condizioni di salute di: Rachele, Vincenzo, Padre Salvatore, suor Paola, Alessandro, Lorenzo, Alice, Martina, Virginia, Fabiana, Francesco, Laura, Susanna, Cristian, Ornella, Cinzia, Nisa, Giselda, Amalia, Marida, Luigina, Kate, Stefano, Sandro, Daniele, Valeria, Rachele e Vincenzo, Silvia, Gigi, Irma, Edoardo, Roberto, Paola, Clara, Maria, Laila, Ermanno, Cesare, Gianni, Andrea, don Claudio, Carlo, Anna Maria, Marta, Franca, Lucia.
e dei piccoli: Antonino, Alessandro, Massimo, Martin, Claudietta, Noah, Milo, Alessandro, Arianna.
E se fosse una grazia?
E ovunque sono e si incontreranno i frati, si mostrino familiari tra loro reciprocamente. E ciascuno manifesti con fiducia all’altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare il suo fratello spirituale? E se uno di essi cadrà malato, gli altri frati lo devono servire come vorrebbero essere serviti essi stessi.
(Dalla Regola bollata, FF 91-92)
Eccoci al terzo appuntamento di questa rubrica sui Centenari francescani! Bentornati a tutti e, per ricordare di cosa stiamo parlando, dall’anno scorso al 2026 tutta la famiglia francescana festeggia, e festeggerà, gli ottocento anni da alcuni momenti molto significativi della vita di san Francesco e dell’Ordine.
PIERANGELO CAPUZZIMATI: L’AMICO DI GESÙ
Infine, malgrado sembri ovvio, ricordiamo che la santità è fatta di apertura abituale alla trascendenza, che si esprime nella preghiera e nell’adorazione. Il santo è una persona dallo spirito orante, che ha bisogno di comunicare con Dio. È uno che non sopporta di soffocare nell’immanenza chiusa di questo mondo, e in mezzo ai suoi sforzi e al suo donarsi sospira per Dio, esce da sé nella lode e allarga i propri confini nella contemplazione del Signore. Non credo nella santità senza preghiera, anche se non si tratta necessariamente di lunghi momenti o di sentimenti intensi.
LA REALTÀ DEI NOSTRI GIOVANI
I giovani amici di Madre Chiara – Fraternità di Campo Grande
Il Brasile è un Paese immenso con una molteplicità di realtà: dal nord al sud si possono notare contrasti e disuguaglianze che riguardano la vita di oltre 50 milioni di giovani brasiliani.
Questo immenso popolo sta cercando di tracciare la traiettoria della vita tra le sfide che la società presenta e anche il modo in cui, noi Chiesa, ci avviciniamo a ciascuno di essi. La ricerca dell’inclusione è costante, nelle città e nelle campagne ci sono problemi di esclusione sociale ed economica. La “paura degli avanzi” è una realtà quotidiana e i dati la testimoniano: milioni di giovani non studiano né lavorano. La violenza, insieme all’esclusione, è un problema significativo: il tasso di mortalità giovanile è elevato. Anche la mancanza di accesso ad altri diritti fondamentali, come la salute e la cultura, fa parte della vita della popolazione giovane.