Maria Regina degli Angeli

Agosto è un mese importante per coloro che seguono il carisma di san Francesco perché il 2 agosto si celebra la festa del Perdono di Assisi. Ma per le suore Francescane Angeline c’è un motivo in più di festa: il 2 agosto è anche la loro festa titolare.

La norma di vita dell’istituto (cioè quel documento che raccoglie le principali norme spirituali e giuridiche) approvata dal vescovo di Alessandria nel 1889 recita, infatti, che la nascente famiglia aggiunge il nome di Angeline, oltre che per evitare la confusione con altri istituti francescani, Read more

L’autobiografia #2

Il mese scorso abbiamo letto insieme la prima parte dell’autobiografia di madre Chiara nella quale ella narra la sua infanzia e la sua giovinezza e abbiamo visto come, dopo le seconde nozze del padre, Caterina (che era il nome di madre Chiara) si vide costretta a rimanere in casa per aiutare nella gestione della famiglia. Di quegli anni faticosi sappiamo poco, ma possiamo essere certi che era forte in lei la domanda riguardo alla sua vocazione.

In questo tempo pregai molto il Signore perché mi facesse decidere nello stato che dovevo abbracciare giacché il mondo non mancava di lusingarmi perché non lo abbandonassi. Read more

L’autobiografia #1

Oltre alla lettera circolare, che abbiamo letto insieme, lo scritto più importante che ci ha lasciato madre Chiara è la sua autobiografia.

Si tratta in realtà di un testo piuttosto breve, scritto appunto da lei stessa, che narra della sua vita fino all’ingresso in noviziato. Madre Chiara la scrive nel dicembre 1898, a due anni dalla morte, in un momento particolarmente doloroso: solo un mese prima era stata deposta dall’incarico di Madre Generale e viveva probabilmente un periodo di particolare sofferenza, preoccupata per il futuro dell’Istituto da lei fondato, interrogandosi sulla sua missione e sul suo servizio alla Congregazione. Possiamo ipotizzare che sia stato il suo padre spirituale a invitarla a scrivere un racconto della sua vita. Read more

Le preghiere di Madre Chiara – La corona francescana

Il mese di maggio, nella tradizione della Chiesa, viene dedicato in modo particolare alla figura di Maria. Vogliamo quindi cogliere questa occasione per approfondire la conoscenza della corona francescana.

Molti di noi infatti avranno presente la corona appesa al cingolo delle suore francescane e dei frati, ma forse pochi ne conoscono la preghiera e la storia ad essa legate.

La corona francescana, anche nota come “Rosario delle sette beatitudini della Vergine Maria”, è una preghiera molto antica nata all’interno della spiritualità francescana. Proprio per questo motivo, anche madre Chiara la conosceva e la pregava e la raccomandò alle sue figlie nelle Costituzioni (cioè nel documento che racchiude le principali norme spirituali e giuridiche dell’istituto angelino) tra i vari “pii esercizi”. Read more

La lettera circolare #7

Mie amate figlie, con i ginocchi piegati a terra, col Crocifisso in mano, con le lacrime agli occhi vi prego a tenere a memoria questi cinque doveri ed insieme ricordi che io vi do per adempirli, che sono: 1° Obbedienza, 2° Povertà, 3° Buon esempio, 4° Carità, 5° Distacco da tutto. Da noi vogliono e aspettano cose grandi, Dio dal cielo, il nostro S. P. Francesco dal Paradiso, i Vescovi dal trono, i Superiori nostri dall’Ordine, le famiglie, le popolazioni, tutti attendono.

Siamo giunti alla conclusione della lettera circolare. Dopo aver affidato e spiegato alle sue figlie i cinque doveri che abbiamo percorso insieme, madre Chiara giunge alla chiusura della sua lettera. A prima vista potrebbe sembrare una semplice sintesi di quanto detto prima, ma non è così: in queste brevi righe la prospettiva si apre e appare con semplicità e profondità il suo amore non solo di madre, ma anche di figlia. Read more

La lettera circolare #6

Solitudine e distacco dal mondo

Di un quinto dovere sentomi il desiderio di parlarvi ancora, che è il distacco del mondo e dei parenti. Mie amate figlie, ora non siete più del mondo, ma di Dio […]

Continuiamo a leggere la lettera circolare ed arriviamo al quinto dovere: il distacco dal mondo. Questo paragrafo può sembrare duro alle nostre orecchie ed è forse quello che sembra più risentire dell’influenza del tempo in cui madre Chiara lo scrive.

Scorrendo le poche righe che lo compongono infatti sembra di leggere i consigli indirizzati a un monastero di clausura piuttosto che a un istituto la cui vita, per varie ragioni, ha molti contatti con il mondo. Read more

La lettera circolare #5

In ultimo vi ho da parlare della carità scambievole

Il quarto dovere che madre Chiara indica alle sue figlie (e che vedremo essere il penultimo e non l’ultimo) è la carità scambievole.

Madre Chiara non si dilunga in molte parole riguardo a questo punto che è forse il più sintetico di tutta la lettera circolare, ma non per questo meno importante. Lei stessa lo specifica dicendo che la carità è la maggiore, la principale, la regina di tutte le virtù.

E come sempre va dritta al punto:

Niente vale l’abito che portiamo, niente l’orazione, niente la meditazione, niente i digiuni, la povertà, la castità ecc. se non abbiamo la carità fraterna. Read more

La lettera circolare #4

Viene ora da intrattenerci un poco sul buon esempio. Il buon esempio lo vogliono le nostre sorelle, e lo vuole il mondo da noi

Veniamo quindi al terzo dovere: il buon esempio. Come sempre madre Chiara va dritta al punto: il buon esempio gli altri lo vogliono. Se lo aspettano.

Il buon esempio è sempre voluto, preteso. Lo chiede la mamma al maggiore dei suoi figli, lo chiedono gli insegnanti agli alunni più bravi. Dare il buon esempio. Il pensiero che forse associamo a questa frase potrebbe essere: perché devo darlo io il buon esempio? Per una volta non possono darlo gli altri? Read more

La lettera circolare #3

Passiamo ora al dovere di Povertà

Continuiamo a leggere la lettera circolare che Madre Chiara Ricci indirizza alle sue amate figlie e vediamo insieme il secondo dovere: la povertà.

Beh, è abbastanza ovvio che la fondatrice di un ordine francescano richiami al dovere della povertà. Dopotutto anche lei stessa ricorda come questa virtù sia propria del carisma di san Francesco che la chiamò sua sposa.

Ecco, forse il termine virtù, associato a povertà, ci destabilizza un po’; soprattutto mette in crisi una parte di noi. Perché dovremmo chiamare virtù una cosa brutta? La povertà non è una cosa né piacevole, né bella. Gli stessi telegiornali ce lo ricordano quando riportano i dati relativi a quanti, nel nostro Paese o nel mondo, vivono “sotto la soglia di povertà”. Quando sentiamo la parola povertà la prima immagine che ci viene in mente, probabilmente, è una persona che vive in strada e chiede l’elemosina o un bambino africano denutrito: situazioni che sicuramente non vorremmo trovarci a vivere. Oggi poi ci sono tante povertà che fanno paura: non solo quella economica, ma quella digitale, quella sanitaria. La povertà indica sempre una mancanza, un handicap. Read more

La lettera circolare #2

Nella lettera circolare indirizzata alle sue figlie e consorelle, madre Chiara Ricci richiama l’attenzione su cinque doveri attraverso i quali esse potranno ringraziare Dio per tutto il bene che dona loro. Il primo di essi è l’obbedienza

L’ubbidienza care sorelle per una religiosa è il tutto, perché è la base, il fondamento […]

Ubbidire. Un verbo un po’ scomodo. Lo colleghiamo a quando eravamo bambini, oppure a quelle situazioni, che oggi viviamo, in cui siamo costretti a fare ciò che gli altri ci dicono: ubbidire ai genitori, ai professori, sul lavoro. Quando ubbidisco significa che non sono libero e questo ci dà fastidio. Read more