Passiamo ora al dovere di Povertà
Continuiamo a leggere la lettera circolare che Madre Chiara Ricci indirizza alle sue amate figlie e vediamo insieme il secondo dovere: la povertà.
Beh, è abbastanza ovvio che la fondatrice di un ordine francescano richiami al dovere della povertà. Dopotutto anche lei stessa ricorda come questa virtù sia propria del carisma di san Francesco che la chiamò sua sposa.
Ecco, forse il termine virtù, associato a povertà, ci destabilizza un po’; soprattutto mette in crisi una parte di noi. Perché dovremmo chiamare virtù una cosa brutta? La povertà non è una cosa né piacevole, né bella. Gli stessi telegiornali ce lo ricordano quando riportano i dati relativi a quanti, nel nostro Paese o nel mondo, vivono “sotto la soglia di povertà”. Quando sentiamo la parola povertà la prima immagine che ci viene in mente, probabilmente, è una persona che vive in strada e chiede l’elemosina o un bambino africano denutrito: situazioni che sicuramente non vorremmo trovarci a vivere. Oggi poi ci sono tante povertà che fanno paura: non solo quella economica, ma quella digitale, quella sanitaria. La povertà indica sempre una mancanza, un handicap. Read more