I giovani amici di Madre Chiara – Fraternità di Campo Grande
Il Brasile è un Paese immenso con una molteplicità di realtà: dal nord al sud si possono notare contrasti e disuguaglianze che riguardano la vita di oltre 50 milioni di giovani brasiliani.
Questo immenso popolo sta cercando di tracciare la traiettoria della vita tra le sfide che la società presenta e anche il modo in cui, noi Chiesa, ci avviciniamo a ciascuno di essi. La ricerca dell’inclusione è costante, nelle città e nelle campagne ci sono problemi di esclusione sociale ed economica. La “paura degli avanzi” è una realtà quotidiana e i dati la testimoniano: milioni di giovani non studiano né lavorano. La violenza, insieme all’esclusione, è un problema significativo: il tasso di mortalità giovanile è elevato. Anche la mancanza di accesso ad altri diritti fondamentali, come la salute e la cultura, fa parte della vita della popolazione giovane.
Tuttavia, nel mezzo di questa situazione preoccupante, l’ottimismo dei giovani è alto. Secondo un sondaggio realizzato alcuni anni fa – intitolato “Profilo della gioventù brasiliana” – gran parte dei giovani sono ottimisti riguardo al Paese e a se stessi. Affermano di avere aspettative per lo sviluppo dei loro progetti di vita. Nel campo delle arti e della cultura, i giovani e le giovani sono protagonisti di manifestazioni e linguaggi artistici. Piazze, parchi e strade si colorano della loro creatività e diversità culturale.
Fin da piccoli, i nostri giovani iniziano con noi un cammino cristiano e umano, si nutrono della nostra spiritualità; molti di loro nelle nostre fraternità imparano a camminare avendo una progettualità di vita: cominciano a gustare la bontà dello studio e a sognare una carriera. Quasi il 60% dei giovani che accompagniamo finisce la scuola, va all’università e riesce a trovare un buon lavoro; il 30% a causa della mancanza di stimoli familiari e di prospettive di vita, si smarrisce; ma molti di loro, per grazia di Dio, dopo esperienze negative ritornano; il restante 10% lottano per rimanere saldi a buoni principi, anche se la vita è dura. Ma noi, restiamo lì, accanto a loro, pronte a donare speranza insegnando a vedere il bello e il vero, senza paura.
In questo tempo come Fraternità, io e le mie sorelle siamo impegnate nell’apostolato con i giovani chiamati “quilombolas”, giovani di Furnas do Dionisio, un piccolo quartiere di Campo Grande. Con loro abbiamo iniziato incontri di formazione due volte al mese, e li accompagniamo verso i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il nostro servizio è accoglierli e far loro capire che non importano le differenze, come il loro colore della pelle, perché tutti siamo figli amati dallo stesso Padre. Cerchiamo di valorizzarli come persone, e a poco a poco vediamo che il seme inizia a germogliare: alcuni hanno il desiderio di studiare; infatti, vengono in città per seguire alcuni corsi e due giovani si sono iscritti all’università!! È bello vedere che hanno speranza!
A Campo Grande, invece, i giovani camminano con noi da più tempo, si nutrono della nostra spiritualità, si sentono amati, hanno sogni, hanno una vita sacramentale ordinata e partecipano alla vita della Chiesa; quasi tutti hanno già finito, o stanno finendo l’università e lavorano, insomma hanno una prospettiva bella sulla vita! Ma tutti loro, ogni giorno, devono lottare per scegliere ciò che è bello e vero. Nel nostro Paese non è facile essere giovani, ma è possibile avendo come compagna di viaggio Madre Chiara, nella quale riconoscono una presenza incoraggiante per camminare con Gesù ed essere testimoni gioiosi nel mondo.
Suor Marina Januaria