Ecco la testimonianza di due giovani che hanno partecipato alla 41° marcia francescana dal 25 Luglio al 4 Agosto.
Ciao! Mi chiamo Michela, ho 23 anni e da due lavoro come Logopedista. Vengo da Cervaro (in provincia di Frosinone) e vivo a Roma dal 2018, quando lasciai casa per intraprendere la coloratissima vita da fuorisede.
Per me la scelta universitaria fu lenta e difficile. Cercavo nella futura professione il senso della mia vita: ma capite bene che nessuna facoltà, davanti ad una richiesta così grande, sembrava quella giusta. Un po’ per caso iniziai a studiare logopedia, ma in me erano tante le insoddisfazioni. Covavo un enorme desiderio di pienezza che non riuscivo a colmare. Mi riempii di impegni: studio, uscite, hobby delle tipologie più svariate, ma in nulla il mio cuore trovava pace.
Nel 2021 iniziai a frequentare il gruppo giovani della parrocchia vicino casa e lì conobbi le Suore Francescane Angeline. Il loro sguardo colmo di gioia e le loro parole innamorate mi parlavano di una vera pienezza che aveva come sorgente Dio. Iniziai a desiderare di conoscere il Signore e Lui non tardò a presentarsi al mio cuore confuso e disorientato. Da allora il Signore mi ha tenuta stretta stretta a sé! Mi ha mostrato quale prezioso prodigio è la mia vita, mi ha fatto sperimentare l’essere profondamente amata! Cercavo il senso della mia vita in un lavoro e l’ho trovato in una Persona…
Così le Angeline sono diventate preziose compagne di cammino e nella famiglia Angelina mi sono sentita a casa. Da allora, quante esperienze di grazia ho avuto il dono di vivere! L’ultima delle quali è stata la Marcia Francescana: giorni di cammino verso la Porziuncola in cui ho assaporato una tale bellezza che per quanto si voglia spiegare, le parole sembrano inadatte a rappresentarla ma, con l’aiuto del Signore, tenterò di raccontare cosa quei giorni hanno significato per me.
Arrivai al momento della partenza con tante preoccupazioni. Ero in procinto di vivere un importante cambiamento nella mia vita e desideravo viverlo in completo affidamento al Signore. I “se” e i “ma” che si affollavano nella mia mente erano difficili da contare.
Ma è proprio vero che “Dio sa quello che fa”! Arrivò il giorno della partenza, non saprei dire se atteso o temuto. Cominciai a camminare e sempre più iniziai a sentirmi sfinita dalla preoccupazione di volere controllare tutto e dalla mia autoreferenzialità. Fu questa stanchezza che, accompagnata da gambe pesanti e piedi doloranti, mi disarmò! Avevo bisogno di lasciare che il Signore si prendesse cura di me e, stanca com’ero, potevo finalmente lasciarglielo fare. Era una cura concreta, che potevo vedere nell’ombra che ci proteggeva dal sole cocente, toccare nel braccio che un fratello mi porgeva, assaporare nel cibo che altri preparavano per me. Così il Signore cominciò a mostrarmi che nel fidarsi di Lui le meraviglie sono senza fine, molto più grandi di ogni previsione possibile.
Questo è vero sempre! Lo è quando lo riconosci distintamente come nei giorni della marcia, ma lo è anche quando gli entusiasmi vengono meno e le preoccupazioni prendono il sopravvento, anche quando prevale la paura del non capire e del non conoscere.
Quindi, in virtù di quell’amore sperimentato, è possibile scegliere di fidarsi, sempre! Prima della marcia vivevo la relazione con il Signore credendo che la capacità di abbandonarmi a Lui sarebbe prima o poi piovuta dal cielo. Dopo quei giorni, invece, per me fu chiaro: fidarsi del Signore è una scelta libera e consapevole!
Quale grande dono è stato il vivere questo cammino con suor Maria Francesca, suor Sara e suor Graziella! Docili strumenti nelle mani del Signore! Sono state per me testimoni che non solo sceglierLo è possibile, ma che è fonte di una gioia senza eguali. Penso a loro e ai volti di coloro che hanno camminato con me, a quegli abbracci carichi di affetto ed il mio cuore si riempie di gratitudine.
Ed ora? Beh… “Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà.” (Lamentazioni 2, 22-23)
Michela
Sono Stefano, ho 28 anni e vivo ad Annone di Brianza, un piccolo paese in provincia di Lecco. Sono fidanzato con Claudia da due anni e mezzo e in questo tempo di fidanzamento, abbiamo scelto di non camminare da soli, contando solo sulle nostre forze, ma di lasciarci prendere per mano, accompagnare, guidare.
Grazie a lei, ho conosciuto la realtà di Assisi e nel 2021 ho deciso di partecipare al corso fidanzati. Proprio per questa occasione, sono stato ospitato, insieme ad altri giovani, dalla fraternità delle suore Francescane Angeline, che abita a Santa Maria degli Angeli. Mi sono sentito subito accolto, “uno di famiglia”, a tal punto che, terminato il corso, ho continuato a frequentare questa casa: l’amicizia che si era creata in pochi giorni si è approfondita e i legami si sono rafforzati.
Quest’estate, accompagnato da loro, ho scelto di vivere la marcia francescana.
La marcia francescana è un cammino che ogni anno le suore e i frati francescani organizzano per accompagnare i giovani a vivere in pienezza la Festa del Perdono di Assisi, il 2 agosto. Si tratta di una vera e propria marcia, che ha come meta la Porziuncola.
Per me, però, questo cammino si è rivelato essere molto di più! La marcia francescana è un viaggio del cuore; di un cuore che si mette in cammino verso l’Amore, verso Dio.
Inizialmente, è stato difficile lasciare le mie sicurezze, non fare calcoli (cercando di organizzarmi le giornate per avere tutto sotto controllo), fidarmi dei frati, delle suore, dei guastatori, dei miei compagni di viaggio… di persone che non conoscevo nemmeno! Ma, passo dopo passo, mi accorgevo sempre di più della presenza di Qualcuno che si prendeva cura di me, nella quotidianità che stavo vivendo, senza che io programmassi nulla per me, da me stesso! Le parole ascoltate durante le catechesi mi hanno aiutato a vedere il volto di un Dio di cui mi posso fidare, perché Padre!
Vivere la marcia si è rivelata un’occasione per fare verità di Dio, per conoscerlo e contemplare tutto il suo Amore… fare spazio per accogliere la sua misericordia.
Partecipare con le suore Angeline è stato molto bello e significativo. Stare con loro, per me, è essere parte di una grande famiglia sempre piena di gioia. Fin dal primo giorno, appena giunto a casa loro, mi hanno preso per mano, guidandomi per poter vivere questa marcia nei migliori dei modi. Innanzitutto, mi hanno aiutato a mettere nello zaino lo stretto necessario e a lasciare il superfluo; poi, durante tutta la marcia, sono state un punto di riferimento, sorelle con cui confrontarmi rispetto a quanto avevo nel cuore.
Avere a fianco persone di fiducia con cui dialogare mi ha permesso di sentirmi accompagnato nello scoprire la mia vocazione.
Scegliere di marciare con Claudia ha significato donarci reciprocamente un tempo perché ognuno potesse guardare ai suoi desideri più profondi.
Torno a casa con una grande gioia nel cuore: un Dio presente nell’oggi, che viene a visitarmi a casa mia, nella mia quotidianità e che mi chiama a vivere un pezzo del Paradiso, qui… da ora in poi.
Stefano