Testimonianze

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? […] Voi siete la luce del mondo; non […] si accende una lampada per metterla sotto il moggio” (Mt 5, 13-14)

Vogliamo raccogliere qui le nostre testimonianze per dire, a chiunque le leggerà, la bellezza della vita e l’amore di Dio verso ciascuno di noi sperimentato nella quotidianità e nelle esperienze di fede.


Animatori in formazione

Le giornate vissute a Roma sono state davvero intense ed arricchenti. Sinceramente non sapevo cosa mi sarei dovuta aspettare. A Castelspina ci era stato detto che la formazione degli animatori nasceva dal desiderio di condividere il carisma delle suore francescane Angeline anche con noi laici, quel carisma che traspare dai gesti, dalle parole, dagli sguardi delle suore Angeline incontrate lungo il cammino e che ci ha affascinati tanto da spingerci a tornare ogni volta che lo abbiamo fatto. Non sapevo, però, come questo sarebbe potuto accadere. A Roma ho capito che la condivisione di questo carisma sarebbe potuta avvenire solo partendo dalla radice del grande albero: Madre Chiara Ricci. Le suore ci hanno dato la possibilità di conoscere in modo più profondo la persona di Madre Chiara, partendo dai suoi scritti e dalla sua storia, calandoci innanzitutto nel suo contesto storico. Ho incontrato poco più di un anno fa la famiglia delle Angeline, quindi conoscevo solo in parte la figura della loro fondatrice. Questi giorni sono stati un dono inaspettato perché, piano piano, ho avuto modo di scoprire una donna estremamente lungimirante, pronta a rispondere con il servizio alle problematiche sociali del suo tempo, esempio di amore concreto nella quotidianità e di abbandono fiducioso alla volontà del Padre. Oltre ad approfondire la storia della nascita della congregazione, questi tre giorni sono stati l’occasione per stare insieme come famiglia che unisce persone di tutte le età e condividere la gioia di camminare insieme nella fede. Un grazie alle suore francescane Angeline che ci hanno consegnato così tanti doni in così poco tempo. Tra tutti custodisco come più prezioso la consapevolezza di poter portare nella vita di tutti i giorni il carisma di Madre Chiara, come anche lei fu capace di seguire i passi di San Francesco molti secoli dopo la sua morte.

Elis – Brescia

Un dono tutto da scoprire!

 Il 17 e il 18 novembre 2018 ho avuto l’opportunità di partecipare all’assemblea delle Famiglie Carismatiche come referente della sezione giovani degli Amici di Madre Chiara. Da alcuni anni, infatti, diversi istituti religiosi si impegnano ad organizzare questo evento circa due volte l’anno.              

Ma che significa?

Anche a me non era del tutto chiaro ed è ciò che mi sono chiesta quando mi è stato proposto. Arrivando a Roma quella mattina mi sono ritrovata tra religiosi e laici di ogni età , e non nascondo che c’ho messo un po’ ad orientarmi. Come ogni nuova attività non si può capire tutto e subito, ma serve tempo e capacità di ascolto! Così dopo la prima riflessione e i laboratori guidati dalla Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia della facoltà di Teologia dell’Italia meridionale, ho iniziato a capire il perché.
Ero lì perché più religiosi, coscienti dei doni che hanno ricevuto per ispirazione dei loro fondatori, scelgono di condividerli con noi laici. Hanno un tesoro, un carisma, che non va custodito gelosamente, ma condiviso, perché solo così esso cresce e si sviluppa , si espande e diventa più bello. Ho conosciuto alcuni di loro, in molti erano entusiasti di quelle giornate, aperti al confronto, non chiusi nel loro individualismo ma pieni di voglia di fare. Ero lì come referente giovani perché il tema centrale della domenica era proprio dedicato ai giovani e al loro impegno concreto nell’incarnazione del carisma.

È stato bello partecipare perché ho incontrato una Chiesa aperta e bella, ma ancor di più ho visto quanta cura c’è dietro ogni attività che la famiglia francescana angelina ci propone. Mai nulla è fatto a caso, e quest’assemblea ha fatto crescere in me il senso di appartenenza a questa famiglia che si impegna a farci conoscere il carisma di Madre Chiara, che si interroga e vuole rendere più bella la propria famiglia anche insieme a noi giovani laici. Noi non siamo soltanto i destinatari di un messaggio, ma anche protagonisti.

Ringrazio le suore francescane Angeline per avermi dato quest’opportunità e ricordo ad ogni giovane amico che davvero siamo parte di una famiglia, e che nella nostra quotidianità possiamo scegliere di vivere da cristiani, ma anche di seguire l’insegnamento di Madre Chiara Ricci, perché grazie alla passione delle Suore il dono di Madre Chiara è diventato dono anche per la nostra vita!

Chiara Rota – Mondragone

Assisi… generosa con tutti noi figli che siamo un po’ suoi!

Assisi… è quel luogo che ti accoglie e ti fa sentire a casa!     Succede a tanti, forse sarà successo anche a te che leggi, per questo vogliamo condividere l’esperienza di Stefano!

 

Ormai quasi due anni fa ho avuto il piacere di partecipare ad un pellegrinaggio ad Assisi insieme ai ragazzi delle parrocchie cuneesi di Roccavione e Valdieri, e durante la mia permanenza in città e nella vostra Casa “Laudato sii” avevo scritto una canzone che.. era nell’aria!
Per me ha rappresentato un po’ la colonna sonora di quei giorni, e una volta tornato a casa mi ero ripromesso di restituirla ad Assisi una volta messa in musica e registrata.
E’ rimasta nel cassetto per un bel po’ di tempo, ma grazie all’aiuto e soprattutto alla voce di Simone, quella canzone ha finalmente preso vita.
Ora la restituisco a voi suore, che di Assisi siete un po’ le custodi, sperando possa piacervi.. prendetelo come un grazie alternativo! 😉

 

Ti invitiamo ad ascoltare questa canzone, che Stefano ha voluto restituire alle Suore Francescane Angeline e a tutti coloro i quali si sentono figli di questo luogo, per fare e memoria dei doni ricevuti e da lì ripartire! 

 

Ecco la vita consacrata: lode che dà gioia al popolo di Dio!

Oggi 2 Febbraio 2019, nella festa della Presentazione del Signore, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale della Vita Consacrata. È una giornata che per noi, Giovani Amici di Madre Chiara, proprio non può passare inosservata. Certo, è dei consacrati! Che c’entriamo noi giovani!? Invece no, questa giornata ci riguarda, perché ci rimanda a ciò che Dio Padre ha voluto donarci, proprio attraverso le vostre vite, il vostro “sì”.
Ringraziamo il Signore che vi ha chiamate e voi, che sull’esempio di Madre Chiara Ricci, avete scelto con generosità di donarvi totalmente a Lui.
Con tanta gratitudine nel cuore, abbiamo unito le forze, raccolto i pensieri e fatto memoria di ciò che con le vostre vite, ci avete raccontato e continuate a raccontarci. In questa giornata siamo andati alla ricerca del valore che ha avuto nella nostra vita, l’avervi incontrate.

Perdonateci, i pensieri dei vostri giovani sono tanti, perché tanto è il bene che fate…

È stato importante conoscervi, quello che mi ha colpito e continua a segnarmi è il vostro sguardo accogliente e pieno di amore nei confronti di noi giovani.
Carmelo

L’incontro con voi è stato un grande dono inaspettato. Da subito mi avete fatto sentire accolta e, soprattutto, attesa come qualcuno di davvero importante. L’affetto con cui ci accogliete è un bellissimo specchio dell’amore del Padre!
Silvia

Mi avete fatto sperimentare la certezza di essere amata e accolta sempre, nonostante tutto.
Vittoria

Attraverso la vostra famiglia, ho incrociato lo sguardo di un Padre che mi ama con tanta cura. Dio per me ha pensato la Chiesa, che nella mia vita diventa carne nell’incontro con voi. Attraverso il Sì di Madre Chiara e di ognuna di voi, Dio sta cambiando la mia vita, riportandomi a Lui e ai miei desideri più autentici.
Chiara

Mi date testimonianza di un amore libero e autentico, che passa attraverso i vostri gesti di cura e attenzione per ognuno di noi. Grazie perché siete una famiglia bellissima, e perché rimettete al centro la bellezza particolare di ognuno di noi!
Chiaraluna

Avervi incrociato lungo il mio cammino è stato un dono di Dio. Percepire dalle vostre vite e nei vostri volti la gioia di una vita incontrata e amata da Gesù, ha suscitato in me lo stupore e la certezza che l’Amore di Dio può raggiungere ogni cuore, ogni storia, e compiere meraviglie.
Daniela

A = accoglienza
N = naturalezza
G = gentilezza
E = esempio
L = libertà
I = incontro
N = novità
E = empatia
Emilia e Alessandro

Vi ringrazio perché con il vostro carisma e la vostra vita trasmettete un messaggio importante a tutti noi: il Signore è vivo in mezzo a noi! La vostra è una missione importante, siete sempre premurose, amorevoli ma anche dure quando serve: siete madri. L’augurio per voi in questo giorno speciale è quello di avere sempre la forza, la pazienza e l’amore di accompagnare nella fede tutti i figli che il Signore vi affida!
Dora

I discepoli di Emmaus, sono la parabola di quello che ci succede quotidianamente, di come Gesù si affianca continuamente a noi e cammina con discrezione a fianco di ciascuno di noi, condivide con noi la Parola e il Pane della Vita. Mi fa venire in mente voi, che non ci negate mai una parola, una carezza, un orecchio e un cuore attenti alle nostre parole.
Cecilia

Ero un’adolescente che combatteva contro un demone troppo forte da battere a quell’età! Guardandovi e attraverso la gioia che trasmettete, è cresciuta piano piano in me la voglia di lasciarmi accarezzare da quel Dio che sentivo ma che non conoscevo fino in fondo! E dopo averlo scelto come Signore della mia vita ho potuto finalmente sentire e dire a gran voce: nessuno mi chiamerà più abbandonata!
Martina

Grazie a chi ha deciso di donare la propria vita per amore. Mi avete dato la certezza che la vita ha senso solo se la si spende amando e lasciandosi amare…
Eleonora

Vi devo la vita di mia figlia! Era persa, si sentiva sola, non sapevo aiutarla! L’avete presa per mano e oggi è una donna sicura e felice!
Pina

Mi avete dato la possibilità di scoprire un nuovo mondo e un nuovo approccio nel vivere e nel condividere la fede. Grazie a voi, ho potuto conoscere tantissime persone le quali hanno anche loro avuto un enorme significato nella mia adolescenza. Grazie ai vostri insegnamenti, sono stato in grado di donarmi e aprire il mio cuore senza distinzioni e discriminazioni. Ciò mi ha portato a scoprire giorno dopo giorno che anche un piccolo gesto o una piccola attenzione rivolta ad una semplice persona ne può valere la sua felicità.
Italo

Quando penso a voi Angeline nel mio percorso di fede, ma soprattutto di vita, penso a quanto sia concreta la parola Amore. Vi siete rese segno tangibile dell’Amore che il Padre prova per ognuno di noi e penso che non smetterò mai di essere così grata al Signore per questo incontro. Nonostante le difficoltà del cammino, tutto ciò che ho vissuto con voi mi ha portata ad amarmi realmente e ad amare coloro che il Signore mi mette accanto ogni giorno. Anche se lontane, siete sempre nelle mie preghiere e farete sempre parte della mia famiglia.
Jole

L’incontro con voi Angeline, ha avuto un impatto forte e decisivo per la mia crescita spirituale e umana: avete ridestato, alimentato l’amore verso me stessa e verso i fratelli. Vi ringrazio per la condivisione della Parola di Dio, spiegata in modo chiaro, gioioso ed incoraggiante.
Mariagrazia

Quanto vorrei che la distanza dal mio paese ad Assisi fosse più breve.. una vostra parola, un vostro sorriso, quel vostro clima che potrebbero aiutarmi a cambiare quello che mi porto dentro! La vostra vocazione è un dono per tutti!!
Eleonora

Mi avete fatto riavvicinare a Dio e scoprirlo con gioia, e mi avete fatto conoscere il vero senso della Chiesa.. Vi ringrazio per la gioia e l’amore che mi trasmettete.
Loredana

Mi avete fatto toccare con mano quanto è bello stare con il Signore. Siete un esempio di come sia possibile vivere in modo autentico il Vangelo. La vostra vita consacrata mi invita a prendere di più sul serio la mia vita “laica” e il mio cammino verso di Lui. Ringrazio spesso il Signore di avermi fatto conoscere voi Angeline.
Serena

Incontrarvi mi ha permesso di avere un vero incontro con Dio, mi ha permesso di avere uno sguardo nuovo sulla vita, più positivo e attento alle piccole belle cose della quotidianità.
Letizia

Incontrarvi è stato sperimentare la presenza di Dio in mezzo a noi. Sì, siete l’IMMAGINE viva e vera di Dio Padre che è con noi e ci accompagna nel nostro cammino. Siete la TESTIMONIANZA viva e vera del Suo grande Amore per ciascuno di noi. Siete la BELLEZZA e la GIOIA in persona, che scaturiscono dall’aver incontrato Qualcuno di cui ci si può davvero fidare. Siete la VITA vissuta per amore e anticipazione di quella VITA ETERNA a cui tutti siamo chiamati.
Elisa

Avete arricchito la mia vita con la testimonianza che la relazione con Dio è viva, reale, concreta e quotidiana!
Chiara

Non possiamo che ringraziare il Signore per averci dato la gioia di essere genitori. Non era semplice rimanere incinta e invece oggi sono già al 5 mese di gravidanza… Questo è il nostro grazie per aver ricevuto un dono così bello.
Dante e Simona

Ringrazio Dio per avervi incontrate, perché attraverso i vostri volti gioiosi e la vostra semplicità siete testimoni del Suo Amore, infondendo la Sua luce di salvezza e di verità!
Francesca 

Siete per me un grande e certo dono del Signore, che mi riempie di gratitudine. Incontrarvi è stato ed è gustare un particolare profumo di Dio e vedere come Lui s’incarna nella vostra vita, che viene toccata e trasformata da un Incontro che continua a compiersi. È incontrare il volto di un Dio che è bellezza e grande libertà, un Dio che porta a pienezza e fa fiorire l’umanità dell’uomo. Siete per me madri accoglienti e davvero capaci di prendersi cura, ferme e solide, autorevoli, piene di attenzioni.
Jessica

Incontrarvi è stato di fondamentale importanza per il mio percorso di crescita! Siete state una roccia salda su cui contare e da seguire. I ricordi più importanti di questi ultimi anni li devo a voi! Vi ringrazio tanto.
Annalisa

Il dono della vostra vita a Dio è una grazia per tanti. Riconoscenti a Lui per quanto ha compiuto in Madre Chiara e nella Famiglia Angelina, vi domandiamo di continuare ad essere per noi segno tangibile dell’Amore.

Riprendendo le parole di Papa Francesco, ecco cosa siete per noi: lode che dà gioia al popolo di Dio.  

                                                                                  Chiara, Elisa e tutti i Giovani Amici di Madre Chiara                                                                                                                  

 

XXIII Giornata di Spiritualità a Castelspina… e la storia continua!!

Quest’anno è per me la terza volta che a fine settembre mi ritrovo a vivere un’esperienza di pochi giorni a Castelspina, un pittoresco paesino del Piemonte con pochissime case e un grande convento di suore francescane Angeline. Capisco che la domanda potrebbe sorgere spontanea: che ci fa un giovane ventenne in un luogo del genere?
Tutto ha inizio un pomeriggio di fine giugno di qualche anno fa, quando sono stato avvicinato da una simpatica “suorina” di tarda età che con i suoi modi gentili mi ha invitato a vivere una esperienza di servizio in un campo estivo per adolescenti.
Io quasi non credevo alle mie orecchie, soltanto un giorno prima avevo pregato perché potessi spendere il mio tempo per gli altri in attesa di partire per la marcia francescana di fine luglio, ed ecco che la provvidenza trova nella persona di suor Gesuina una valida alleata..
È così che ho conosciuto le suore francescane Angeline di Santa Maria degli Angeli, potendo cimentarmi come animatore nei “Time out” per ragazzi e ragazze provenienti da tutt’Italia, ed è così che ho cominciato a sperimentare, all’età di 19 anni, che c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Strano ma vero!
Nel settembre dello stesso anno mi arriva un messaggio WhatsApp da parte di un’altra sorella Angelina che mi invita a passare un fine settimana nella loro casa “madre”.
Mi fido, vado e scopro una realtà fatta di persone che ogni anno si ritrovano insieme per ricordare Madre Chiara Ricci, la madre fondatrice, con il suo motto che ti rimane impresso nella mente quando senti per la prima volta la sua storia: “Dio sa quello che fa”. Ciò che più ti colpisce però è l’atmosfera che si viene a creare in quei giorni, che può passare per la luce negli occhi della suora con cui ti confidi, nelle chiacchierate notturne con i compagni di stanza, nella preparazione dei workshop, o persino nel momento in cui sei chiamato a servire il pranzo della domenica con il grembiule al collo. L’impressione è quella di trovarsi in un ambiente accogliente, in cui la sensazione di sentirsi amati e voluti vince su tutto.
Sto esagerando? Non penso affatto, provare per credere.., ma in fondo, se stai leggendo questa breve testimonianza, con tutta probabilità penso che tu abbia sperimentato l’affetto di cui parlo!
Se non è così, evangelicamente parlando, vieni e vedi!

Carmelo – Santa Maria degli Angeli

Ogni anno nell’ultimo fine settimana di settembre, a Castelspina (Piemonte), si festeggia l’anniversario della morte di madre Chiara Ricci, la fondatrice delle suore francescane Angeline. Ci si trova per due giorni, con persone provenienti da tutta Italia, per ringraziare del dono di madre Chiara. Sono giorni molto ricchi e intensi, di festa, ma anche di riflessione: con incontri, laboratori di teatro, canto, danza, lettura, momenti di preghiera, celebrazioni… Lì ritrovi persone che vedi una volta all’anno, che hai conosciuto durante le iniziative di pastorale giovanile ad Assisi o con cui hai condiviso esperienze di missione in giro per l’Italia. Persone che vedi poco, ma di cui hai tanto da raccontare, come se le conoscessi da sempre. Ogni volta che torno a Castelspina, mi sembra di stare in una grande famiglia allargata, composta da persone diverse tra loro, ma di cui ognuno ne costituisce un pezzo fondamentale. Tutti gli anni, da questa esperienza provo a portarmi a casa una parola che mi ha colpito o che mi ha risuonato dentro. Quest’anno ho portato a casa due parole: “seconda famiglia”.

Francesco – Correggio

Le due giornate di spiritualità, trascorse a Castelspina, nel ricordo del transito di Madre Chiara, sono servite, provvidenzialmente, da “concime” e da “acqua”, per alimentare il seme della mia fede, che spesso si avvilisce e fatica a portare frutto. La frase emblematica di Madre Chiara, “Dio sa quello che fa”, ripetuta più e più volte e accompagnata dalla concreta testimonianza dell’opera missionaria delle Angeline, che ha come cardini la passione per la vita e l’attenzione per la diversità, ha rigenerato in me il desiderio, di avere questo stesso sguardo sul prossimo, e di attendere, come Madre Chiara, con speranza incrollabile, la crescita del frutto, poiché Dio, non solo, non delude le nostre aspettative umane, ma fa di più: le stravolge e centuplica il raccolto!

Maria Grazia – Bologna

L’esperienza a Castelspina è stata una sorpresa inaspettata. Sapevo della festa del transito ma non era stato quello, in principio, il motivo della mia partenza. Il mio primo monito per partire, infatti, era stato il desiderio di dare un saluto a suor Pasqualina, conosciuta a Roma.
Fin da quando sono arrivata, invece, sono stata investita da un ondata di positività. I ragazzi che mi hanno accolto, le suore, i preparativi per il transito, le catechesi, le celebrazioni, gli scherzi, i giochi … tutto ha contribuito a rendere il mio soggiorno a Castelspina un momento di festa, di gioia e di speranza culminati nella messa della domenica. Grazie Castelspina, grazie sorelle, fratelli e amici. Grazie Dio, grazie Madre Chiara.

Francesca – Roma

Ringrazio le suore Angeline per avermi invitata a condividere con loro l’incontro: “Da noi tutti attendono”. È stata l’occasione di rivederci tra amici e di condividere un momento di accoglienza e testimonianza del vangelo di Cristo. Siamo stati richiamati al nostro “essere missione” nel rispondere alla nostra vocazione, che è stata definita come “il dono di Dio a cui ciascuno di noi può corrispondere”… Ciascuno nella propria realtà… Per noi giovani è stato un momento di confronto con noi stessi e tra di noi, occasione che ci ha permesso di approfondire la nostra amicizia e ripartire il lunedì successivo con gli occhi e lo sguardo di chi ha incontrato una Bellezza che non può tenere solo per sé, ringraziando e benedicendo Colui che ha permesso questo attraverso i suoi strumenti.

Grazie di cuore!

Federica – Milano

 

TESTIMONIANZE DELLA MISSIONE IN ARGENTINA!

Dopo aver vissuto quindici giorni di missione, Emily, Silvia e Daniela ci raccontano parte della loro esperienza.

Ogni ragazzo a turno si raccontava e il desiderio comune era recuperare ciò che la droga ha tolto: la dignità, la famiglia, il lavoro. Mentre ascoltavo le loro storie mi sentivo un’intrusa tra di loro, questi ragazzi raccontavano momenti molto intimi e personali del loro rapporto con la vita e con la droga, le loro paure e i loro desideri più profondi. A fine giro siamo state presentate e i ragazzi ci hanno dato il benvenuto con un forte saluto, un applauso e ci hanno ringraziato di essere là. Loro che si aprono a noi e che ci ringraziano. Ero molto commossa, a fatica ho trattenuto le lacrime. Per questi ragazzi la vita quotidiana è difficile, ogni giorno incontrano molte tentazioni di “andare”, tornare in strada e assumere droga nuovamente. È una lotta continua…

Emily

Durante la nostra visita alle cappelle disseminate in questo reticolo di strade sotto i nostri passi e di fili elettrici che imbrigliano il cielo azzurro, quell’uomo senza nome, rovesciato lungo il marciapiede, dietro un lavamacchine, vedendo un velo bianco che sta passando, si alza e corre verso Suor Gloria. Letteralmente, corre. La scena dura pochi secondi. Prima sento un’espressione di sorpresa di Suor Gloria (non so cosa abbia detto, è stata del tutto spontanea); poi il silenzio, in mezzo a tantissimi rumori; mi colpisce il silenzio di quella scena e mi rimane una foto impressa nella memoria: l’uomo con la testa chinata e Suor Gloria di fronte a lui con una mano sulla sua spalla e l’altra poggiata pesante sulla sua testa. Qualche secondo, una benedizione, poi ciascuno per la propria strada. Non chiede niente quell’uomo. Ringrazia, sorride e se ne va. Signore, Ti ringrazio. L’Argentina è il luogo in cui mi hai fatto incontrare un nuovo volto della Tua tenerezza.

Silvia

La missione è stata per me il tempo di grazia in cui ho compreso meglio e sperimentato la mia capacità d’amare e di donare ciò che ho ricevuto dall’incontro con Gesù. E ad oggi credo fermamente che lì, come nella quotidianità, è possibile “stare” in una qualsiasi realtà ai nostri occhi incomprensibile e che costa fatica al cuore, solo partendo da quell’amore autentico, unica e sola forza; come dice San Paolo nella lettera ai Filippesi: “Tutto posso in Colui che mi dà forza” (Fil 4,13). Ed è stato molto, molto bello al saluto di una donna, Maria, che poco prima della partenza chiede: “Ci rivedremo ancora?”, sentir uscire dalle mie labbra inaspettatamente tre paroline: “Si, speriamo presto!”

Daniela

 

 

 

 

 

Se anche tu hai voglia di partire, che aspetti?

Inizia subito la formazione missionaria! 

Sr Sara 331 8037245

Sr Maria Paola 327 0394258

infogiovani@angeline.it

Santa Maria degli Angeli (Assisi)

 

 

Lasciatevi Riconciliare!

Lasciatevi riconciliare!

Gesù può arrivare quando meno te lo aspetti e nelle situazioni più complicate… Lui ha un progetto per tutti noi. Ogni cosa che ci chiama a fare sarà la scelta giusta, come quella che abbiamo fatto io e la mia ragazza Nunzia di partecipare al corso “Lasciatevi Riconciliare” e vivere insieme la festa del Perdono. L’esperienza ad Assisi è nata unendo un’esigenza e un desiderio… l’esigenza era quella di vivere un’esperienza di fede con la mia ragazza, il desiderio era quello di vivere questa esperienza proprio lì ad Assisi. Organizzare tutto non è stato semplice, ma quando capisci che non sei più solo tu a voler andare, ma è da Lui che parte l’invito a esserci, si può dire che è fatta. Arriviamo ad Assisi, io fiducioso, ma allo stesso tempo timoroso, carico di dubbi, paure e domande… Ricordo una domanda che mi venne posta proprio la prima sera: Cosa sai del perdono?” Grazie all’aiuto delle suore francescane Angeline ho fatto esperienza concreta dell’amore e del perdono del Padre. Ho capito che il Perdono, come dice la parola stessa, è un dono che Dio  ci concede, il dono di poterci riconciliare con Lui, con noi stessi e con gli atri. In quei giorni di cammino spirituale ho avuto la possibilità di riconoscere i miei errori, le mie fragilità e nello stesso tempo fare un’esperienza più profonda di Lui soprattutto dentro la Porziuncola, lì in quel luogo Santo dove tutto si annulla, dove davvero ti senti vicino a Dio, in dialogo con Lui e comprendi che da solo non ce la puoi fare e soprattutto che non siamo mai soli. Dio è con noi ogni giorno, non ci abbandona mai, dobbiamo solo fidarci e affidarci a Lui. Ringrazio Dio per questa esperienza e per questo dono che mi ha permesso di annullare quella sensazione strana che da tempo accompagnava le mie giornate un po’ vuote di significato. Ringrazio tantissimo le suore francescane Angeline, don Paolo e tutti i ragazzi che ho conosciuto e con i quali ho vissuto un’esperienza molto bella e intensa.

Paolo

Il suo sguardo d’Amore

Dopo un lungo periodo di tentennamenti e difficoltà, io e il mio fidanzato Paolo capiamo che era arrivato il momento di tornare ad Assisi, nel luogo che ci ha uniti fin dall’inizio della nostra storia. E quale modo migliore per conciliare le nostre ferie estive con la festa del Perdono o meglio con il corso “Lasciatevi Riconciliare”? Riconciliazione, un termine che ha ritrovato significato nella mia vita. Siamo arrivati carichi di speranze, di aspettative, pensavamo di trovare quello che cercavamo e alla fine del percorso ci siamo resi conto che abbiamo ricevuto molto di più. Nei giorni precedenti la festa del Perdono, grazie agli insegnamenti delle sorelle francescane Angeline, sr Maria Paola e sr Alessia,  ho fatto spazio nel mio cuore, ho cercato di fare silenzio e ritrovare ciò che avevo perso, un po’ a causa della mia pigrizia, un po’ a causa della vita frenetica di ogni giorno. Ho capito che Dio ci è sempre vicino anche quando ci sembra assente, sordo, impassibile… Egli è sempre pronto ad amarci e accoglierci a braccia aperte proprio come fa il padre misericordioso con il figliol prodigo. Gesù opera sempre in noi, ma sta a noi fare spazio, e prendere coscienza di come Lui agisce, anche nelle difficoltà. Ecco, molto probabilmente io e Paolo non saremmo tornati ad Assisi senza aver passato un periodo no.

Nei giorni della festa del Perdono ho conosciuto meglio me stessa, ma soprattutto ho trovato Lui, Gesù, nella stanza del mio cuore che mi chiedeva di stargli più vicino. Una vicinanza ritrovata camminando passo dopo passo, sotto il sole cocente di agosto verso Santa Maria degli Angeli. In quel silenzio ho riconosciuto i miei sbagli, le mie debolezze. Mi sono sentita abbracciata e guardata con Amore paterno, l’unico in grado di farmi scoppiare il cuore di gratitudine. Ho guardato me stessa e ho trovato nuova forza, ho guardato Paolo con occhi nuovi, proprio come il cieco risanato e ho riconosciuto il suo amore per me.

Ringrazio infinitamente Dio per il dono del Perdono e per questa esperienza che mi ha permesso di riabbracciare delle mie care amiche e di conoscere marciatori di tutta Italia in viaggio verso il luogo Santo, tanto caro a San Francesco. Gesù non si stanca mai di accoglierci, è sempre pronto a sollevarci dal fango e a lavare e risanare le nostre piaghe. Un grazie particolare va alle suore che ci sono state accanto in questo percorso, agli amici di Mondragone guidati da Don Paolo e a tutti i presenti per aver trascorso con noi quei giorni di festa e di pace.

Nunzia

Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20)

Sei giorni in Assisi per vivere insieme la grazia del perdono di Dio: una proposta che le Suore Francescane Angeline fanno ai numerosi giovani che frequentano le loro case. Una proposta che 16 ragazzi e ragazze sparsi in diverse località italiane sentono risuonare nel cuore e che ci fa ritrovare in Assisi a tre giorni dalla festa del Perdono. Molti di noi smarriti, stanchi, feriti. Ognuno con il proprio vissuto, con le proprie motivazioni che lo hanno spinto a partire, con la propria idea di perdono, con diverse aspettative o con nessuna aspettativa. Eppure con la stessa voce che, col passare dei giorni che precedono la festa del Perdono, si fa sempre più chiara in noi: Lasciatevi riconciliare!

Lasciatevi riconciliare, sussurra la voce di Dio ai nostri cuori impauriti, diffidenti, solcati dalle ferite delle nostre vite, del nostro passato ingombrante, di un presente spesso incomprensibile… Lasciatevi riconciliare con me! Ma da dove proviene questa voce, questa supplica accorata, pronunciata con un tono di voce flebile, ben diversa da quella che attribuiamo a un Dio potente e grandioso? Sì, viene da lì dove non ci aspettiamo… Egli non ci guarda dall’alto in basso, ma dal punto più basso della nostra vita, dalla nostra sporcizia, dal nostro dolore che spesso lo trasforma in un mostro perché il dolore ci fa indurire il cuore. Se Dio è buono, se Dio è Padre… perché questo? Ma Dio non ci spiega il perché. È lì, come un mendicante, a elemosinare la nostra riconciliazione con lui. È lì che ci guarda dal basso, per non spaventarci, per darci sicurezza, per ridonarci la dignità di figli suoi, per dirci che conosce il nostro dolore, i nostri errori, la nostra confusione, i nostri desideri. Egli ci conosce nel punto più buio del nostro essere, nelle bassezze più profonde del nostro peccare, cioè del nostro “mancare il bersaglio” dell’amore, a causa della paura, dell’egoismo, dell’invidia, del possesso. Eppure non è lì per giudicarci o per dirci di scontare i nostri peccati… egli è lì per dirci: “Lasciatevi riconciliare”. Egli è lì per dirci che i nostri peccati sono già stati perdonati perché Cristo è morto per noi e questo ci ha resi perdonabili sempre, per sempre, in tutta la vita! Già fatto, già tutto scontato, perché l’unica cosa che importa a Dio è che ci lasciamo prendere, raccogliere e portare a casa, a sé. Dio fa nuove tutte le cose, sì, perché nuove sono le cose che nascono dal perdono di Dio. Dal perdono di un Padre che mai dimentica i suoi figli e che oggi è qui tra noi, tra 16 ragazzi un po’ stanchi, confusi, col cuore a pezzi, tormentati dal passato, sfiduciati e senza speranza nella vita, a fare di tutto perché riscopriamo che lui è Padre e ci ama. È lì a sussurrare al nostro cuore: “Lasciati riconciliare con me, perché ai miei occhi il tuo peccato è niente, è disintegrato dalla potenza del mio amore, dalla potenza della croce di Cristo. Lasciati abbracciare, perché voglio che tu appoggi la tua testa sul mio petto e tu capisca che io ti amo”. È lì ad annunciarci che ha un progetto d’amore per ognuno di noi, un progetto per la nostra vita ben più grande del progetto che ognuno di noi si è creato e che ha visto cadere a pezzi. È lì ad attendere il nostro libero , che come il fiducioso di Maria possa spalancare le porte ai miracoli, all’impossibile, all’inimmaginabile nelle nostre vite nascoste disperse in qualche paesino sperduto, come lo è Betlemme, perché anche noi possiamo esplodere con Maria in un canto di gioia: “L’anima mia magnifica il Signore!

Ed è questo il canto di gioia che i nostri occhi raccontano al mondo, dopo questi sei giorni in Assisi. Occhi luminosi, perché a chi si lascia cambiare il cuore cambiano anche gli occhi. Volti nuovi, parole di gioia, perché la bocca parla dall’abbondanza del cuore. Posseduti dall’amore di Cristo, rientriamo nelle nostre quotidianità sapendo che Dio sa quello che fa. Dio ci ha ridonato la capacità di metterci come figli di fronte al Padre, con fiducia, anche nella dimensione del dolore, del caos. Gesù ha sperimentato l’assenza del Padre e solo dopo tre giorni ha capito di aver fatto bene a fidarsi nonostante l’abbandono. Questo dà la possibilità anche a noi di stare nella fiducia nonostante l’abbandono. Dalla morte alla vita, il miracolo dei miracoli che si ripete in eterno nella storia di ogni credente. Abbiamo capito che essere cristiani significa una cosa sola: fare esperienza che Dio è Padre.

Miriam

 

Una bellissima esperienza ad Assisi: pochi giorni, ma intensi!!!!

Come ormai da più di dieci anni, durante il periodo estivo, dal 14 al 19 luglio, ad Assisi, presso il monastero delle suore francescane angeline viene svolto un Campo Adolescenti chiamato “time out 2”. Il time out è sia un tempo di pausa che un dono. In questa esperienza partecipano ragazzi dai 15 ai 20 anni provenienti da tutta Italia. Quest’anno abbiamo affrontato il tema delle relazioni con noi, con i genitori, con gli altri e con Dio. Per aiutarci a riflettere abbiamo immaginato le relazioni, e quindi la nostra vita, come un albero (le relazioni con noi stessi sono il tronco, quelle con i genitori le radici, quelle con gli altri i rami e quelle con Dio il sole e l’acqua) e giorno per giorno abbiamo scartato un pezzo di questo regalo. Abbiamo fatto molte attività per entrare meglio nell’argomento. Sulla relazione con noi stessi abbiamo parlato dei nostri talenti, dei nostri limiti e dei nostri sogni; invece sulla relazione con i nostri genitori abbiamo conosciuto la vita di San Francesco (prima che diventasse Santo) e anche la sua non è stata un’adolescenza facile. Oltre all’aiuto delle suore abbiamo avuto il piacere di ascoltare la testimonianza di una psicologa e di fare delle attività con una guida. Oltre a praticare queste bellissime attività abbiamo visitato anche i luoghi più importanti di Assisi. Alla fine, abbiamo capito che le relazioni sono dei rapporti reciproci fatti di scambi intensi, frequenti  e reciproci. Questa esperienza la consiglio vivamente a tutti, perché aiuta a capire meglio chi sei e chi vuoi diventare, che cosa vuoi veramente fare della tua vita. Inoltre, ti fa conoscere nuove persone provenienti da tutta l’Italia e fare nuove amicizie.

Chiara – Annone Brianza

Nei giorni dal 9 al 13 luglio ben 120 ragazzi provenienti da Reggio-Emilia, Padova, Bologna, Calabria e Umbria si sono cimentati in una nuova avventura: il time out 1. Il time out 1 è un campus organizzato dalle suore francescane angeline dove vengono affrontate da noi ragazzi tematiche che riguardano la vita. Tutti quanti siamo stati divisi per squadre e abbiamo avuto momenti di condivisione tra noi. Le tematiche affrontate sono state: conoscenza e accettazione di sé, relazioni e sogni, sofferenza, affettività e amicizia. Quest’ultime sono state spiegate in catechesi dalle suore. Un’esperienza fantastica molto bella che ci ha messo in gioco ogni giorno. Belle amicizie e molti insegnamenti nel cuore.

“Il time out è un regalo. I regali che si ricevono non si trattengono, ma sono da donare nuovamente.”

Chiara – Terni

Mi basta la tua grazia!

Missione popolare a MondragoneFin dal primo momento in cui mi è stato proposto di partecipare alla missione popolare, ricordo di avere provato dentro di me un grande entusiasmo, accompagnato però da tanti interrogativi che si facevano strada, uno dopo l’altro, nella mia mente. Avrei voluto conoscere qualcosa in più su questa missione, desideravo sapere cosa sarei stata chiamata a fare, come sarebbero state strutturate le mie giornate, chi avrebbe condiviso con me questa esperienza. Ma nulla di tutto ciò mi era dato sapere. Sono partita da casa senza sapere nulla, ma non smetterò mai di ringraziare per questo: l’assenza di certezze mi ha fatto sentire disarmata, e ciò mi ha permesso di affidarmi più fiduciosamente a Dio.

La missione mi ha portato a entrare in contatto con tante persone diverse, e mi ha posto davanti le loro speranze, paure, sofferenze. Ho potuto vedere in loro un grande desiderio di felicità, talvolta offuscato e in parte schiacciato sotto il peso del dolore o dell’indifferenza, ma mai del tutto estinto. Mi sono chiesta inizialmente come la mia presenza potesse essere d’aiuto per le persone che incontravo, come io, nella mia piccolezza, potessi fare qualcosa. Ma ben presto ho capito che le mie forze non sarebbero mai bastate, così ho smesso di farmi domande e ho lasciato che il Signore si servisse del poco che avevo da offrire per farne certamente qualcosa di più. In questa nuova ottica, abbandonata ormai la logica del ‘dover fare’, ho potuto sperimentare la bellezza di mettersi al servizio, di farsi dono, di lasciare da parte il proprio io per fare spazio agli altri. Ho capito che davvero c’è più gioia nel dare che nel ricevere, e che arrivare a sera stanchi ma felici è un buon metro di misura per capire di avere vissuto pienamente, nella consapevolezza che la fatica che talvolta umanamente si fa sentire non potrà mai avere la meglio su quel senso di pienezza che ti riempie il cuore.

In questo contesto è stata grande per me la gioia di poter condividere con altri questa esperienza, sentendomi sempre accolta e parte di una famiglia all’interno della quale darsi da fare insieme nella logica del dono e della gratuità.

Sono tornata a casa da questi giorni di missione immensamente grata, riconoscente, rinnovata nella mia fede e visitata dal Signore in quelle parti di me che ancora faticano a vedere la luce. E soprattutto oggi sono certa che non ci sia nulla di più bello nella vita che essere strumento nelle mani di Dio.

Serena

Missione popolare a Mondragone

Vivere per l’altro e gli altri

Missione Mondragone 2018Quando, alla fine dell’esperienza della missione, mi è stato chiesto di descrivere in una parola cosa significasse per me la missione a Mondragone io ho scelto la parola “completezza”. Ho scelto questa parola perché descriveva al meglio tutto ciò che mi portavo e che mi porto dentro fin dal primo giorno. Mi sono sentita accolta in un paese così bello e genuino, semplice, pieno di persone belle e solari. Sono partita lasciandomi a casa i miei impegni universitari, lo studio, la routine giornaliera e mi sono affidata, non sapevo cosa avrei dovuto fare, come mi sarei dovuta comportare, e anche con qualche paura. Tutte cose che si sono poi sgretolate man mano nello scorrere dei giorni.

Missione Mondragone 2018Ho avuto l’opportunità di mettermi in gioco più volte: siamo andati nelle scuole, nelle piazze, “abbasc a mmar” (in spiaggia), davanti ai supermercati, per le strade e per le famiglie, in ogni dove abbiamo potuto portare la nostra testimonianza e proporre un invito di gioia alle persone, e molte lo hanno accolto! Il primo giorno, quando siamo arrivati, c’è stato spiegato che nelle strade avremmo camminato in modo diverso rispetto al solito, poiché il camminare da “missionario” è diverso, non è come quando cammino normalmente per strada, e così è stato!

È stata un’esperienza molto forte per me quella di camminare con un crocifisso al collo, essere riconosciuta come missionaria ed essere salutata; sicuramente un modo di camminare molto diverso rispetto a quello abituale, rispetto a come di solito camminiamo per strada, in forma talvolta troppo anonima e silenziosa. Ho sperimentato anche cosa significa mettersi a servizio degli altri, consegnando la parte più intima di noi stessi, come attraverso la testimonianza nella consegna della vita.

Missione Mondragone 2018

È stato bello scoprire quanta gioia si ottiene quando si dona la parte più bella di te stessa… È stata un’esperienza importante anche dal punto di vista della fede e del mio cammino! Per questo ringrazio le suore francescane Angeline e tutti i mondragonesi a cui ora sono molto, molto legata!

Chiaraluna

Missione Mondragone 2018