Madre Chiara Ricci è la fondatrice delle suore Francescane Angeline. Nella sua vocazione aveva un ideale molto semplice e, allo stesso tempo, molto impegnativo: vivere come Francesco nella povertà e nella gioia per testimoniare a tutti l’amore di Dio facendosi vicina alle persone nel loro quotidiano, nelle loro gioie e nel loro dolore, e vivendo il servizio ai fratelli come espressione del dono della propria vita.
La sua spiritualità si basa su tre fondamenti: l’amore per la povertà, la costruzione della fraternità, l’abbandono fiducioso alla volontà di Dio. Proprio l’abbandono a Dio è ciò che caratterizza maggiormente l’esperienza di fede di Madre Chiara e che si può sintetizzare nella frase: “Dio sa quello che fa”; esso non esprime rassegnazione, ma invece è espressione di una consapevolezza profonda della presenza amorevole di Dio nella propria vita, una vera professione di fede.
Madre Chiara fu costantemente animata da una grande passione per la vita che nasceva dal desiderio di corrispondere a quanto l’amore di Dio aveva fatto in lei. È proprio questa passione per la vita che la spinge a farsi carico di ogni bisogno, lì dove c’è il dolore, farsi carico di ogni attesa, lì dove la vita cresce, per portare a tutti un segno della bontà di Dio.
In particolar modo per Madre Chiara testimoniare la bontà di Dio vuol dire seminare la pace, vivere gesti concreti di riconciliazione. Operava perché la pace del cuore e la riconciliazione divenissero realtà vissuta da ogni persona, fosse essa una francescana angelina o qualcuno che a lei si rivolgeva per avere una guida o un conforto.
Vivere fraternamente era il suo particolare stile di vita. Madre Chiara viveva e desiderava costantemente la fraternità autentica. Voleva che le sue figlie si sentissero tra loro vere sorelle, nella benevolenza, nell’accoglienza del cuore, nella comprensione reciproca, riconoscendo che l’una è per l’altra un dono, un’attenzione particolare dell’amore di Dio. Voleva inoltre che questo stile di vita fraterno, intessuto di semplicità e di gioiosa familiarità, fosse anche il modo per accostarsi alla gente e per partecipare alla sua vita: essere vere sorelle per tutti, nell’accoglienza del cuore e nel dono della vita.
Breve biografia di Madre Chiara
Madre Chiara, Nina, come veniva affettuosamente chiamata, nacque l’8 luglio 1834 da un’agiata famiglia di Savona. Dopo un’infanzia serena che le consentì un’accurata formazione culturale, dovette assumersi a soli 13 anni la responsabilità della sua famiglia, a causa della morte prematura della madre.
Il 19 marzo 1861 entrò nell’Istituto delle Suore Francescane del Monte a Genova, che l’avevano attirata per la radicale povertà con cui seguivano le orme di S. Francesco. Si distinse subito per le sue doti di educatrice capace di instaurare rapporti profondi con le giovani a lei affidate. Venne perciò mandata a Rivalta (AL) come responsabile dapprima delle Scuole elementari e poi in un Educandato per giovani. Nel 1884 il Signore la chiamò a dar vita ad una nuova famiglia religiosa, le Suore Francescane Angeline, con l’aiuto di un frate minore, P. Innocenzo Gamalero.
Al nascente Istituto, fondato a Castelspina, un paesino in provincia di Alessandria, Madre Chiara comunicò la sua attenzione ai bisogni del tempo: voleva che le Francescane Angeline fossero povere, disponibili e soprattutto vere sorelle in mezzo alla gente.
Morì il 1 ottobre del 1900, provata da dure sofferenze fisiche e spirituali, rimpianta non solo dalle sue figlie, ma anche da tutti coloro che in lei avevano trovato aiuto ed incoraggiamento.